Italiani affezionati al contante: poco usata la moneta elettronica

09/01/2009

Italiani ancora troppo affezionati al contante. Carte di pagamento usate pochissimo, nonostante 4 concittadini su 5 possiedano un bancomat, la metà una carta di credito e poco meno di un quinto una scheda prepagata. Nove volte su dieci, poi, si preferisce pagare in denaro contante, sebbene, ormai, 8 esercizi commerciali su 10 accettino senza difficoltà il pagamento in moneta elettronica. Clonazione della carta e scarsa conoscenza dei vantaggi delle carte di pagamento rispetto al denaro contante sono le motivazioni più ricorrenti dello scarso utilizzo di bancomat e carte di credito. Sono questi, in sintesi, i principali risultati di una indagine conoscitiva, presentata, nella capitale, da Cittadinanzattiva e UniCredit, sul rapporto che gli italiani hanno con la moneta elettronica. E per educare i cittadini a sfatare i pregiudizi che aleggiano intorno all’utilizzo della moneta elettronica, via alla campagna di informazione «Non mischiamo le carte» per favorire un uso corretto di bancomat, carte di credito e prepagate. Attraverso 100mila opuscoli, distribuiti dal 3 al 9 marzo anche su alcuni treni Eurostar, saranno fornite informazioni semplici e chiare su quali siano le diverse carte di pagamento, come funzionino, per cosa possano essere utilizzate e, soprattutto, che vantaggi presentino rispetto al denaro contante. «In Italia – spiega il vice segretario generale di Cittadinanzattiva Giustino Trincia – avvengono il 50% del totale delle rapine in banca di tutta Europa. Basta questo dato per capire gli enormi danni economici, sociali e di fiducia legati allo scarso utilizzo della moneta elettronica nel Belpaese, utilizzo che, invece, dovrebbe essere un fatto ordinario in un Paese moderno».

Dalla ricerca, che ha visto coinvolti circa 1.500 cittadini, emerge come gli italiani usino il bancomat soprattutto per prelevare danaro contante e rimane pressoché inutilizzato per operazioni di versamento contante, pagamento bollette, bonifici e acquisti on line. Si preferisce, invece, utilizzare la carta di credito per pagare gli acquisti nei negozi, mentre il pagamento di un acquisto su internet si salda prevalentemente con una carta prepagata. Come accade per i bancomat, anche le carte di credito sono spesso ignorate all’atto di effettuare bonifici o pagare bollette o taxi. «In Europa – sottolinea Gabriele Piccini, responsabile della divisione Retail Italia di Unicredit – solo la Polonia effettua più transazioni cash rispetto all’Italia, ed è stato calcolato che la gestione del contante da parte di imprese, delle banche e dei privati ha un costo valutabile nell’ordine di 10 miliardi di euro all’anno. Si tratta, quindi, di incentivare i consumatori all’utilizzo della moneta elettronica anche per i piccoli acquisti». Bassa è, poi, anche la frequenza d’uso delle carte: in media, il 63% dei possessori di bancomat lo utilizza durante la settimana, a fronte del 39% di chi detiene la carta di credito. Fa riflettere, come la prepagata venga utilizzata per il 45% solo poche volte l’anno. Tra i disagi ricorrenti, infine, gli italiani lamentano soprattutto il cattivo funzionamento dei Pos (apparecchiature elettroniche capaci di leggere la banda magnetica o il microchip presenti sulla carta) e gli sportelli Atm del proprio istituto di credito spesso fuori servizio durante il fine settimana e i giorni festivi.

Fonte:
Il Sole 24 Ore