Italia: varato il piano sulla sicurezza

09/01/2009

Il pacchetto Pisanu: no alla sospensione di Shengen

La superprocura in un ddl a parte da sottoporre al Parlamento. Berlusconi cerca il sì dell’opposizione. Sì al prelievo del dna

ROMA – Il Consiglio dei ministri ha approvato il pacchetto di misure urgenti contro il terrorismo internazionale. Il piano varato all’unanimità dalla maggioranza prevede fra l’altro il prelievo forzoso del Dna attraverso la saliva. Verrà imposto – come ha spiegato il ministro Calderoli – «volente o nolente» agli stranieri che verranno fermati dalla polizia sprovvisti di documenti per accertarne l’identità. Tra le misure contenute nel provvedimento anche l’introduzione di unità speciali di polizia per fronteggiare l’emergenza terrore. Il piano cosiddetto Pisanu non prevede, come previsto, l’introduzione di legge speciali né la sospensione del trattato di Shengen, come invece voluto dalla Lega.

SÌ ALLA SUPERPROCURA – La superprocura antiterrorismo non farà parte del decreto legge, ma sarà presentata come disegno di legge a parte, sul quale il governo chiederà la «corsia preferenziale» in Parlamento. Il perché della scelta di questo strumento l’ha spiegato Berlusconi, che sul tema ha aperto un confronto con l’opposizione: «Per quanto riguarda la procura antiterrorismo abbiamo deciso di presentare nei prossimi giorni un ddl perché sullo stesso argomento c’era già una proposta dell’opposizione e crediamo che la lotta al terrorismo ci debba vedere uniti. Su questo tema è un bene approfittare delle idee e dei suggerimenti dell’opposizione». Per la superprocura, insomma, «non c’era motivo di fretta e per istituirla occorrono mesi».

ALTRE MISURE – Estensione anche al terrorismo delle norme sui colloqui investigativi previsti per la criminalità organizzata, espulsione dal territorio di stranieri pericolosi, norme per il controllo del traffico telefonico e di internet. E poi l’introduzione del delitto di addestramento alla preparazione o all’uso di materiale esplosivo. Il fermo di polizia giudiziaria per l’identificazione delle persone sospettate di terrorismo passa da 12 a 24 ore. Sarà ampliato anche a soggetti non appartenenti alle forze dell’ordine il controllo di ferrovie, metropolitane e trasporto pubblico. Limitata l’attività di notifica da parte della polizia giudiziaria, che adesso vede impiegati ogni giorno 3.500-4 mila uomini per la notifica degli atti giudiziari. Tale attività della polizia giudiziaria sarà limitata solo agli atti più gravi di mafia e terrorismo.

POTENZIATI I SERVIZI – «Sono in pieno svolgimento le attività di potenziamento dell’intelligence», ha puntualizzato il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu che, nel delineare i contenuti delle norme licenziate dal Cdm ci tiene a ricordare che quelle non sono certo «le più importanti» per il contrasto al terrorismo. Accanto, ricorda, ci sono le «attività non legislative» annunciate anche in Parlamento. Non a caso, sottolinea il responsabile del Viminale, stamane si è tenuto un Comitato interministeriale per la sicurezza dove si è «deciso di aumentare la capacità operativa dei servizi, il controllo del territorio, il monitoraggio degli ambienti a rischio». Insiste Pisanu: «sono in corso attività di controllo del territorio» con già 700 poliziotti di quartiere e «altri 700 entro la fine dell’anno». E poi, insiste, «un’opera di monitoraggio dell’ambiente e dei luoghi a maggior rischio».

007 PIÙ MODERNI – «Abbiamo dato ai servizi direttive sulla mobilità del personale per dismettere professionalità obsolete e immettere personalità moderne ai fini di migliorare l’efficacia del loro lavoro», ha annunciato Pisanu.

MINACCIA – La minaccia di attentati in Italia è «incombente tutti i giorni, e per questo le misure di prevenzione non si pongono obiettivi temporali», ha detto il ministro dell’Interno. «Il livello di allerta in Italia è alto, ma come in tutti i Paesi europei».

NESSUN RINVIO – «Voglio ribadire ancora una volta – ha spiegato poi il premier Berlusconi in conferenza stampa – che nel Consiglio dei ministri di una settimana fa non c’era stato nessun rinvio». «Dichiarare intempestivo il nostro intervento è davvero un paradosso», ha rincarato Pisanu ricordando che «il governo inglese, pur sotto la minaccia del terrorismo, presenterà i decreti il prossimo settembre».

Fonte:
Corriere della Sera
22 luglio 2005