Italia poco attrattiva per gli investimenti esteri ma agli stranieri piacciono brand, qualità e risorse umane Made in Italy

16/06/2017

Event Report – 16 giugno 2017

Italia poco attrattiva per gli investimenti esteri ma agli stranieri piacciono brand, qualità e risorse umane Made in Italy

L’Italia perde attrattività per gli investitori esteri. Colpa di fisco, burocrazia e lentezza della giustizia, anche se del Made in Italy gli stranieri apprezzano il prestigio dei brand, la qualità di prodotti e servizi, la creatività, l’innovazione e la qualità delle risorse umane. La capacità del paese di attrarre investimenti internazionali è espressa dall’Aibe Index, elaborato dal Censis con l’Aibe (Associazione Italiana delle Banche Estere) su un panel di figure ai vertici di imprese multinazionali, banche e istituzioni finanziarie estere presenti in Italia e da corrispondenti di grandi testate giornalistiche straniere. 

I paesi che attraggono investimenti
L’ultima rilevazione evidenzia che per l'Italia il valore dell’indice, su una scala da 0 a 100, è sceso dal 47,8 del 2016 all’attuale 40,3, ponendola all’ultimo posto fra le grandi economie del mondo. Su una scala da 1 a 10, in cima alla graduatoria di attrattività si collocano infatti Cina e Germania (7,3), seguite da Stati Uniti (7,0) e India (6,5) e poi da Regno Unito (6,0), Francia (5,9) e Spagna (5,7). Più attrattivi per gli investitori risultano anche Brasile (5,1) e Russia (4,8).

Cosa piace e non piace dell’Italia
I principali fattori che un investitore estero prende in considerazione nella scelta del paese cui destinare le risorse, dice il Censis, sono la stabilità politica, il carico fiscale, i tempi della giustizia civile e il carico normativo e burocratico, tutti aspetti dove l’Italia oggettivamente non eccelle. I fattori per cui viene invece considerata attrattiva sono in primo luogo le risorse umane, il costo del lavoro e l’efficienza di infrastrutture e logistica. Ciò significa, sottolinea il Censis, nella percezione esterna dell’Italia ottengono maggiore apprezzamento gli aspetti strutturali, mentre restano respingenti gli aspetti che chiamano in causa la pubblica amministrazione. 

I settori più “interessanti” e i plus del Made in Italy
Per incrementare il grado di attrattività il panel indica la via delle riforme, riconoscendo all’Italia asset importanti su cui fare leva: sul piano produttivo, i settori ritenuti di maggiore interesse sono la moda e il lusso, l’agroalimentare e la meccanica, ma anche il turismo e la farmaceutica. E se il 56% del panel punta su investimenti in fusioni e acquisizioni, giudicando meno rilevanti le opzioni di insediamento produttivo, i plus del sistema-Italia considerati determinanti sono il prestigio dei marchi del Made in Italy, l’elevata qualità dei prodotti e servizi offerti, la creatività, l’innovazione e la flessibilità di sistemi produttivi e modelli di business. 

Fonte: http://www.eventreport.it/stories/mercato/133069_italia_poco_attrattiva_per_gli_investimenti_esteri_ma_agli_stranieri_piacciono_brand_qualit_e_risorse_umane_made_in_italy/