Italia in recessione tecnica

11/12/2008

Istat conferma: Pil a -0,9% annuo

L'Istat conferma la sua stima preliminare: l'Italia è in recessione tecnica. Il prodotto interno lordo italiano nel terzo trimestre dell'anno è diminuito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dello 0,9% nei confronti del terzo trimestre del 2007. Si tratta del secondo trimestre consecutivo con crescita in negativo (-0,4% nel secondo trimestre 2008). E' il dato peggiore dal 1998.

Dati peggiori di Ue e Usa
I dati del Pil italiano nel terzo trimestre dell'anno sono peggiori di altri paesi europei (anche se Regno Unito e Germania hanno registrato lo stesso calo congiunturale dello 0,5% nel trimestre in considerazione, ma un incremento del Pil in termini tendenziali; mentre la Francia ha messo a segno una performance positiva in entrambi i casi), in generale della media dei Paesi dell'area euro ma anche degli Stati Uniti. In particolare, fa sapere l'Istat, nel terzo trimestre il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,1% in Francia ed è diminuito dello 0,1% negli Stati Uniti e dello 0,5% nel Regno Unito e in Germania.
In termini tendenziali, il Pil è cresciuto dello 0,8% in Germania, dello 0,7% negli Stati Uniti, dello 0,6% in Francia e dello 0,3% nel Regno Unito. Nel complesso, aggiunge l'Istat, il Pil dei paesi dell'area euro è diminuito dello 0,2% in termini congiunturali ed è cresciuto dello 0,6% in termini tendenziali.

Ultima recessione tecnica dell'Italia nel 2004-2005
L'ultima volta che l'Italia si era trovata in recessione tecnica era stato nel 2004-2005, con il quarto trimestre 2004 e con il primo trimestre 2005, entrambi negativi. Per trovare un risultato peggiore bisogna risalire al 1992-1993, con sei trimestri consecutivi di crescita negativa su base congiunturale.

Consumi al palo, investimenti giù
In termini congiunturali, le importazioni di beni e servizi sono diminuite dello 0,5%, le esportazioni dell'1,6% e gli investimenti fissi lordi dell'1,9%, mentre i consumi finali nazionali sono aumentati dello 0,1% (la spesa delle famiglie residenti e quella di Pubblica Amministrazione e istituzioni sociali private sono cresciute entrambe dello 0,1%). La diminuzione degli investimenti è stata determinata da un calo del 3,5% degli investimenti in macchine, attrezzature e altri prodotti, del 2,2% negli acquisti di mezzi di trasporto e dello 0,6% degli investimenti in costruzioni.

Su base tendenziale, le esportazioni sono diminuite del 3,1%, le importazioni del 3,4%, i consumi finali dello 0,2% e gli investimenti dell'1,9%. Nulla la variazione delle scorte. Contributi negativi all'andamento del Pil sono venuti per 0,3 punti percentuali dalla domanda nazionale (+0,1 dai consumi e -0,4% dagli investimenti) e per 0,3 punti dalla domanda estera. Le scorte hanno contribuito positivamente per 0,1 punti.

Positivi gli andamenti del valore aggiunto di credito, assicurazioni, attivita' immobiliari e servizi professionali (+0,3%) e altri servizi (+0,2%); diminuzioni per agricoltura (-3%), industria in senso stretto (-1,6%), commercio, alberghi e pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (-0,9%) e costruzioni (-0,8%). I
n termini tendenziali, il valore aggiunto dell'agricoltura è cresciuto del 4,5%, quello dei servizi dello 0,1%; flessioni per industria in senso stretto (-3,9%) e costruzioni (-1,1%).

 

Fonte:
Tg Com