Italia, Fmi alza le stime di crescita: ma rischi da voto, riforme in pericolo. Lagarde: troppi Paesi con alto debit
22/01/2018
Corriere della Sera – Economia: 22 gennaio 2018 (modifica il 22 gennaio 2018 | 16:26)
Italia, Fmi alza le stime di crescita: ma rischi da voto, riforme in pericolo
Lagarde: troppi Paesi con alto debit
Nel 2019 secondo il Fondo monetario internazionale la crescita economica in Italia sarà dell’1,1%, allarme sugli esiti del voto di marzo
di Redazione Online
Il Fondo monetario internazionale alza la stima di crescita dell’Italia: nell’aggiornamento del suo World Economic Outlook, presentato a margine dei lavori del World Economic Forum, il Fmi prevede ora un’espansione dell’1,4% nel 2018 e dell’1,1% nell’anno successivo. Le due stime sono migliorate rispettivamente di 0,3 e 0,2 punti percentuali rispetto al precedente Outlook e il Fmi parla di «una spinta più forte dalla domanda esterna» e dall’export.
«Elezioni e riforme a rischio»
Le tornate elettorali in programma in vari Paesi, però, fra cui Italia, Messico, Brasile, rischiano di incidere negativamente sul tenore della crescita economica futura: «Le incertezze politiche creano rischi nella realizzazione delle riforme o la possibilità di un ri-orientamento dell’agenda, anche nel contesto delle elezioni in arrivo in diversi Paesi». Così scrive il Fondo monetario internazionale nell’ aggiornamento del suo World Economic Outlook.
Altro rischio: l’alto debito
Tra i rischi per la sostenibilità della crescita, c’è anche l’altro debito in alcuni Paesi (tra cui, ovviamente, l’Italia) secondo quanto detto dalla direttrice generale del Fondo, Christine Lagarde: «Abbiamo visto un notevole aumento del debito in molti Paesi e dobbiamo tenere la guardia alta», ha detto Lagarde, che ha aggiunto: «I bassi tassi di interesse hanno portato ad accumularsi delle vulnerabilità potenzialmente gravi nel settore finanziario. Ho già detto che quando il sole brilla devi aggiustare il tetto, ora non mi voglio ripetere ma con il rafforzamento della crescita c’è l’opportunità perfetta», ha spiegato Lagarde in riferimento alle riforme da completare.
Trump e le tasse
Tra le altre variabili considerate nell’outlook, l’Fmi valuta positivamente il pacchetto di tagli fiscali varato da Donald Trump negli Usa: i tagli fiscali, scrive il Fondo, avrebbero il vantaggio di «stimolare l’attività economica, con l’impatto di breve termine principalmente dato dalla risposta degli investimenti alle riduzioni di tasse alle imprese». Il Fondo monetario internazionale prevede una crescita del +2,7% per gli Usa e anche una spinta alla crescita globale. Tuttavia «data la natura provvisoria di alcune misure, il pacchetto Trump abbasserà a crescita per alcuni anni dal 2022 in avanti».
La salute (economica) del Pianeta
La crescita mondiale, secondo l’Fmi, corre e arriva a sfiorare il 4% quest’anno e il prossimo (3,9%) con «sorprese al rialzo particolarmente pronunciate in Europa e Asia ma comunque diffuse». Per l’Eurozona, dopo il +2,4% del 2017, il Fondo monetario prevede per quest’anno una crescita del 2,2% e del 2% per il prossimo (+0,3 punti percentuali rispetto alle stime precedenti per entrambi gli anni). Alzata di mezzo punto percentuale la crescita tedesca, a 2,3 e 2% rispettivamente.
Fonte: http://www.corriere.it/economia/18_gennaio_22/italia-fmi-alza-stime-crescita-2018-pil-14percento-ma-rischi-elezioni-riforme-pericolo-5699c9c0-ff7e-11e7-8956-3bd9e98ac74a.shtml