Italia, euro a questo livello aiuta export
24/02/2010
MILANO (Reuters) – L'euro reso un po' più debole dalle difficoltà di bilancio di Grecia, Spagna e Portogallo è un fattore positivo per l'economia italiana, che dovrebbe volgersi ai paesi emergenti più dinamici per agganciare la ripresa.
Lo ha detto Emma Marcegaglia, presidente di Confidustria, a margine di un convegno milanese sulle infrastrutture di trasporto, aggiungendo che per l'Italia i rischi maggiori vengono dalla Spagna piuttosto che dalla Grecia.
"L'euro a questo livello aiuta le nostre esportazioni" ha detto Marcegaglia.
Alla domanda se il deprezzamento dell'euro potesse essere considerato un effetto secondario positivo della crisi della Grecia, Marcegaglia ha notato, però, che le difficoltà di Atene "ci hanno fatto bruciare miliardi di capitalizzazione di Borsa".
Venerdì scorso la moneta unica europea è scesa sotto 1,36 dollari per la prima volta da maggio 2009 a causa dei timori sugli ampi deficiti di bilancio accumulati da Grecia, Spagna e Portogallo. Oggi intorno alle 14,35 è in recupero a 1,3663/65 dollari dopo generiche rassicurazioni dei ministri delle Finanze G7 sul fatto che vigileranno su risanamento di Atene.
Il presidente di Confindustria ha spiegato che, partecipando all'Economic forum di Davos, non ha respirato preoccupazioni sull'economia italiana, a differenza di quanto riguarda, invece, gli altri paesi mediterranei della zona euro.
"Mi pare che questa volta l'Italia non sia a rischio: questo è importante".
"Non la Grecia, ma la Spagna qualche problema lo può creare all'Italia. La verità è che la crescita non verrà più da Stati Uniti o Europa, ma da economie come India, Cina, Brasile le imprese italiano dovrebbero essere più presenti", ha aggiunto Marcegaglia.
Il Fondo monetario internazionale si attende per il 2010 un'espansione dell'economia cinese del 10% a fronte di una crescita stimata all'1% per la zona euro e l'Italia.
Fonte:
Reuters Italia