ITALCAM – Prospettive economiche 2024

23/02/2024

Il 2023 si è chiuso con un bilancio molto positivo per l’economia brasiliana, e gli esperti sottolineano che la crescita del Paese è stata sorprendente, in particolare nella prima metà dell’anno, con un PIL che dovrebbe superare il 3%, un successo grazie soprattutto all’agrobusiness. Inoltre, nel 2023 il Brasile è tornato alla lista delle dieci maggiori economie del mondo, classificandosi al 9° posto, con un PIL stimato in 2,13 trilioni di dollari. Vale anche la pena sottolineare che, secondo i dati diffusi dalle Nazioni Unite, il Brasile è stata la terza principale destinazione per gli investimenti diretti esteri nel 2023 tra tutte le economie del G20, ricevendo un totale di 67,9 miliardi di dollari, superando paesi come Francia e Germania.


E forte di un contesto politico stabile e di ingenti flussi di investimenti diretti esteri come appena visto, il Brasile gode attualmente di una robusta crescita economica ed è tra i Paesi più dinamici per le esportazioni italiane.
L’aspettativa per il 2024, secondo la Banca Centrale del Brasile, è che il PIL cresca più moderatamente e raggiunga l’1,6%. Ciononostante, l’attività economica del Paese dovrebbe crescere quest’anno, principalmente grazie al miglioramento del mercato del credito, con un tasso di interesse previsto intorno al 9 %; inoltre, anche altri fattori sembrano favorire l’attività economica nel 2024, come il pagamento anticipato dello stock di precatórios*, un’inflazione più bassa e stabile (intorno al 3,86%), un minore debito delle famiglie, un mercato del lavoro solido (con un tasso di disoccupazione stimato al 5,2%), le elezioni comunali – per sindaco e consiglieri – e in un contesto di emendamenti parlamentari potenziati (che aumentano la possibilità di spesa per sostenere le basi elettorali) e dello stesso Programma di Accelerazione della Crescita (PAC) del governo.


Di interesse per il commercio internazionale in Brasile e in discussione da 40 anni, la Riforma Fiscale è stata approvata il 15/12/2023, in due tornate dalla Camera dei Deputati. In termini generali, questa riforma (che inizierà ad entrare in vigore nel 2026) mira ad adeguare la tassazione sui consumi, con l’unificazione di una serie di imposte in vigore nel Paese, formando una sorta di “IVA brasiliana”. Tra i pilastri presentati per la riforma figurano la semplicità, la giustizia fiscale (rispetto della capacità contributiva), il mantenimento del carico fiscale globale, l’efficienza, la trasparenza del costo fiscale per il consumatore e la tutela dell’ambiente. La fine delle distorsioni causate dall’attuale sistema fiscale dovrebbe avere un impatto positivo sulla produttività e sulla crescita del Brasile.


Anche se il 2024 presenta previsioni più prudenti per la crescita economica, reputiamo, comunque, che la nostra attività progettuale e promozionale per l’anno in corso possa continuare a dare maggiore enfasi alle opportunità che il Brasile offre alle aziende italiane, sia grandi ma e soprattutto, PMI.

*Nota: il ‘precatório’ è un titolo che formalizza la richiesta di pagamento di un credito riconosciuto giudizialmente, di un individuo contro la pubblica amministrazione

Fonti: Banco Central do Brasil, O Globo, IBGE, Uol Economia