Istat: produzione industriale meno 2,1% a gennaio

09/01/2009

Flessione calcolata rispetto allo stesso mese del 2004. Crollo del settore auto -19,8% sempre su base annua

ROMA – Ancora segnali di crisi per l’economia italiana. Nel mese di gennaio la produzione industriale ha registrato un calo del 2,1% rispetto a gennaio 2004. Lo comunica l’Istat, aggiungendo che il dato destagionalizzato (cioè corretto in funzione dei giorni lavorativi effettivi e di altri fattori) mostra un aumento dello 0,1% rispetto a dicembre 2004.

AUTO IN FORTE FLESSIONE – Il settore che ha più risentito del caloè quello dei beni durevoli in particolar modo il settore auto. A gennaio la produzione di autovetture ha subito un crollo del -19,8% su base annua. In generale per il settore degli autoveicoli (che include i mezzi pesanti) la produzione è diminuita del 7,2% su base annua; il dato depurato dagli effetti di calendario mostra una flessione del 6,3%. Male anche gli altri mezzi di trasporto, che subiscono un calo del 5,9% su base annua e del 4,7% se corretto per i giorni lavorativi. In generale il settore dei mezzi di trasporto ha mostrato un calo di produzione dell’1,5% tra dicembre e gennaio e su base annua la contrazione è stata del 5,4%.

CGIL – «I dati dell’Istat sul calo della produzione industriale di gennaio stanno a dimostrare quanto siano inefficaci le misure del governo per la competitività: lo afferma Carla Cantone, segretaria confederale Cgil, secondo la quale «ci vuole ben altro, perchè il piano del governo non è in grado di far fronte al continuo calo della produzione e al permanere di una pesante crisi industriale».

BILLE’ – «L’andamento della produzione industriale a gennaio è una preoccupante spia rossa». A dirlo è il presidente di Confcommercio Sergio Billè, secondo il quale il dato fornito oggi da Istat «conferma la fase di vero e proprio smottamento del sistema industriale». Secondo Billè, inoltre, il dato «esclude che, nel breve periodo, possano esserci significative inversioni di tendenza per la vendita di prodotti italiani sia sul mercato interno che su quello internazionale». Billè ha sottolineato in particolare il «vero e proprio crollo nella produzione di autovetture.

Corriere della Sera
15 marzo 2005