Istat: metà delle famiglie vive con meno di 1.900 euro al mese

09/01/2009

Il 50% delle famiglie italiane vive con 1.863 euro al mese, meno di 22.350 euro l’anno: lo rileva l’Istat nella statistica in breve su Reddito e condizioni economiche in Italia (2004-05). Nel 2004 spiega l’Istituto di statistica, le famiglie residenti in Italia hanno percepito un reddito netto, esclusi i fitti imputati, pari in media a 28.078 euro, circa 2.340 euro al mese. «Tuttavia – si precisa – il 62,3% delle famiglie ha conseguito un reddito inferiore all’importo medio indicato, a causa della distribuzione diseguale dei redditi.

Il valore mediano della distribuzione suddivide il totale delle famiglie, ordinate in base al reddito, in due parti eguali: la prima metà con redditi inferiori alla mediana, la seconda con redditi maggiori o uguali. Quindi si può dire che il 50% delle famiglie ha guadagnato nel 2004 almeno 22.350 euro. Il reddito, poi, varia a seconda del numero dei percettori presenti e dalla tipologia della fonte principale di entrata.

Pensionati a 1.327 euro. Nel 2004 le famiglie con un solo percettore hanno guadagnato in media 16.385 euro, rispetto ai 48.542 euro delle famiglie con tre o più percettori (i corrispondenti redditi mediani risultano rispettivamente pari a 13.919 euro e a 42.282 euro). Le famiglie in cui il lavoro autonomo costituisce il reddito principale possono contare, in media, su un reddito maggiore rispetto alle altre: nel 2004, queste famiglie hanno guadagnato 36.613 euro (3.051 al mese), rispetto ai 31.699 euro (2.642 mensili) delle famiglie con redditi prevalenti da lavoro dipendente. Se si confrontano, tuttavia, i valori mediani si nota che il 50% delle famiglie con redditi prevalenti da lavoro autonomo ha guadagnato nel 2004 meno di 27.685 euro l’anno (2.307 al mese), rispetto a un valore di 28.165 euro (2.347 euro mensili) per le famiglie la cui entrata principale è il lavoro dipendente. Se il reddito prevalente è una pensione o altri trasferimenti pubblici, il reddito netto mediano è invece pari a 15.922 euro (1.327 al mese).

Le famiglie il cui reddito più importante è una pensione, prosegue la ricerca, (o un altro trasferimento pubblico) sono relativamente più concentrate nella fascia con redditi inferiori ai 30mila euro, mentre quelle che vivono prevalentemente di redditi da lavoro dipendente e autonomo sono distribuite su un intervallo più esteso, che include anche il segmento centrale della distribuzione (dai 30 ai 60mila euro). Confrontando le tipologie familiari, emerge che gli anziani soli dispongono di un reddito netto meno elevato: nel 2004 è in media pari a 12.322 euro (1.027 euro al mese). Il valore mediano indica, inoltre, che il 50% di queste famiglie ha guadagnato nel 2004 meno di 10.735 euro (895 euro mensili). Le persone sole con meno di 65 anni invece hanno potuto contare su un reddito più consistente, pari in media a 17.274 euro (la mediana è di 15.124 euro).

Diseguaglianze nella distribuzione del reddito. L’Italia ha un livello di disuguaglianza non trascurabile, con valori particolarmente elevati al Sud e nelle Isole, afferma ancora l’Istat. Il valore dell’indice di Gini – afferma l’Istat – calcolato escludendo i fitti imputati, è nel 2004 a 0,331, “un livello di isuguaglianza di entità non trascurabile”. L’indice di concentrazione di Gini misura la disuguaglianza assumendo valori compresi fra zero (quando tutte le famiglie ricevono lo stesso reddito) e uno (quando il reddito totale è percepito da una sola famiglia). I tecnici dell’Istat mettono in luce come il numero sia elevato non solo in rapporto per esempio ai Paesi scandinavi, ma anche a nazioni più vicine a noi, come Francia e Germania.

Cifre ancora più elevate si registrano per molte regioni meridionali e insulari: al primo posto si trova la Sicilia con 0,353, seguita dalla Campania con 0,349. Livelli molto meno marcati si osservano invece nella provincia autonoma di Trento (0,272), in Toscana (0,274) e in Friuli Venezia Giulia (0,275).

Fonte:
Il Sole 24 Ore