Iran, presidio davanti all’ambasciata italiana

09/01/2009

Alta la tensione tra i due Paesi. Poli uniti contro le parole di Ahmadinejad

Alcuni manifestanti protestano per la fiaccolata di solidarietà a Israele che si svolgerà questa sera per le strade di Roma

ROMA – Resta alta la tensione tra Italia e Iran nel giorno della fiaccolata di protesta davanti all’ambasciata iraniana di Roma. La manifestazione, promossa dal Foglio di Giuliano Ferrara dopo le dichiarazioni anti-israeliane del presidente Ahmadinejan («Lo stato di Israele va cancellato dalle cartine geografiche») e alla quale aderiranno politici di entrambi gli schieramenti, è vista come segno di ostilità dalle autorità iraniane e nella capitale Teheran anche la popolazione manifesta il

LA CONTRO MANIFESTAZIONE – Ieri il ministro degli esteri iraniano ha convocato per chiarimenti l’ambasciatore italiano a Teheran, Roberto Toscano. E in queste ore un gruppo di manifestanti si sta radunando davanti all’ambasciata italiana per un’iniziativa di protesta. L’atmosfera davanti alla sede diplomatica italiana al momento è tranquilla. Il ministero dell’Interno iraniano, contattato dall’agenzia Ansa, ha detto tuttavia di non avere concesso alcuna autorizzazione per un raduno di questo tipo. Anche Mohammad Reza Mardani, un dirigente degli studenti universitari Basiji, cioè gli appartenenti alle milizie dei volontari islamici, ha detto di non essere a conoscenza dell’iniziativa.

RITRATTI DI EDOARDO AGNELLI – I dimostranti scandiscono slogan di morte a Israele e inalberano tra l’altro ritratti di Edoardo Agnelli con sopra scritto «Martire e figlio dell’Islam». Infatti secondo una versione fatta circolare da organizzazioni del regime iraniano, il figlio di Gianni Agnelli non si sarebbe suicidato, ma sarebbe stato ucciso in un complotto ebraico-cristiano, dopo essersi convertito all’islam sciita, per impedirgli di ereditare il controllo della Fiat.

POLI UNITI NELLA CONDANNA – Contro la posizione anti-israeliana di Ahmadinejad è unanime la condanna delle forze politiche italiane. Ieri sera il premier Berlusconi ha incontrato gli ambasciatori islamici per la fine del Ramadan e ha ribadito che l’Italia cerca il dialogo con l’Islam e che il nemico comune è il terrorismo. Il leader dell’opposizione, Romano Prodi, aveva invece scritto una lettera al premier israeliano Ariel Sharon manifestando solidarietà e sottolineando come il presidente iraniano vada fermato con le armi della politica. Alla manifestazione di oggi non saranno presenti i gruppi della sinistra radicale che tuttavia hanno partecipato ieri ad un sit-in di protesta davanti all’ambasciata iraniana di Roma. Il no alla fiaccolata è motivato con l’assenza di una presa di posizione, a fianco della difesa di Israele, a favore anche dello stato palestinese.

Fonte:
Corriere della Sera
03 novembre 2005