iPhone in Italia, rivoluzione miracolosa

11/07/2008

Analisi semiseria di un fenomeno tecnologico e commerciale che sta scuotendo la telefonia mobile

È arrivato! È arrivato! E adesso? Il mondo sarà ancora come prima? Prima dell’arrivo, anzi dell’avvento, dell’iPhone? Beh, certo la rivoluzione è enorme. Apple e Steve Jobs hanno elargito al mondo e, ora anche agli italiani, un cellulare come non si era mai visto prima, un supertelefonino «bello, bello, bello in modo assurdo» per citare Zoolander. E poco importa se non riprende i video e non manda gli mms, se è chiuso come uno scrigno e per cambiare la batteria bisogna andare al centro assistenza.

Lui, l’iPhone, anzi il Jphone, il Jesus phone come qualcuno lo ha chiamato, è al di là di tutto.

Non si sa cosa succederà nei prossimi mesi nel rutilante mondo della telefonia mobile, passata l’orgia mediatica che, per mesi e mesi, ha suonato a tutto volume la grancassa del “melafonino”. Tuttavia, il Sole24ore.com è in grado di anticipare i miracoli che l’iPhone compierà. Sì, i miracoli perché il cellulare della Mela ha anche possibilità magiche “al limite del paranormale”.

L’iPod, almeno secondo una leggenda mediatica, salvò la vita di un soldato Usa in Iraq facendo da scudo antiproiettile, ed è dunque lecito attendersi che il nuovo gioiellino di Cupertino sarà, quanto meno, usato come defibrillatore per evitare lutti.
Già si possono immaginare i titoli: «Salvo grazie all’iPhone». Oppure: «Pronto soccorso, uomo rischia di morire perché il defibrillatore non funziona: salvo grazie a due cellulari Apple collegati alla corrente». E ancora: «L’iPhone meglio di E.R. Medici in prima linea».

Sì, è prevedibile, l‘iPhone farà anche questo. E così conquisterà altre prime pagine. Già, perché non basta il fatto – mirabile – che naviga su Internet e fa ascoltare le canzoni. Eh sì, anche milioni di altri cellulari e smartphone lo fanno. Da anni, da sempre. Senza clamore. Senza i riflettori puntati e strilli in prima pagina. E lo fanno anche molto bene, persino senza trasformare gli utenti in schiavi felici di iTunes, ma caricare una canzone sul cellulare non è trendy se lo si fa trascinando il file Mp3 con il mouse di un volgare personal computer, magari – orrore e raccapriccio – con Windows. Molto meglio, molto più cool, è usare gioiosamente software-negozio della Mela.

È persino probabile, anzi quasi certo, che grazie all’iPhone un’intera famiglia in barca venga salvata dai marosi intorno all’isola di Bergeggi. E questo grazie a un Sms mandato con il melafonino. Tutti i cellulari mandano messaggini, ma l’iPhone lo fa meglio anche perché ha una mela bianca stampata sulla carrozzeria. E questo, almeno per i media, è sufficiente a renderlo bello, buono e migliore di tutti altri a prescindere dal fatto che per mandare sms a destinatari multipli, una funzione che anche i cellulari da 39 euro hanno, è stato necessario correggerne il software. L’iPhone che gli mms con le fotine però non li sa fare? Poco importa, lui è superiore a prescindere, e ha anche il Gps. Ebbene sì, Apple ci fa riscoprire la navigazione satellitare. Poco importa però se da anni qualsiasi palmare e smartphone può guidarci strada dopo strada con la sua brava antenna Gps interna o esterna, via dopo via grazie a software come TomTom, Navigon o Route 66.
Ma vuoi mettere quanto sarà più bello, appagante e stiloso guidare passando da un incrocio all’altro con l’iPhone attaccato al cruscotto? Se e quando un software vero di navigazione sarà disponibile.

Fin qui la cronaca dell’arrivo del super telefonino, del cellulare bello e liscio come una mattonella, del cellulare che si sfiora con un dito ma che, come tutti i touchphone, fa venire una crisi isterica ogni qual volta si tenta, magari sotto il sole o in spiaggia con le mani bagnate, di mandare un banale sms.
E son pasticci assicurati: si invia il messaggio alla persona sbagliata e si scatenano tragedie, dalla crisi coniugale alla fine di un’amicizia ventennale. Grazie iPhone, grazie!

Fonte:
Il Sole 24 Ore
mario.cianflone@ilsole24ore.com