Intesa Sanpaolo ora prepara la riapertura in Brasile
19/10/2011
MILANO – In gran segreto il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, si prepara ad aprire una banca in Brasile. Si tratta di un progetto greenfield come si dice in gergo per indicare l' avvio da zero dei lavori in un nuovo Paese.
Anche se in questo caso sarebbe più corretto parlare di ritorno visto che Intesa nel 2003 – ancor prima di fondersi con il Sanpaolo nell' agosto del 2006 – era già presente oltre Oceano con il Banco Sudameris, una delle principali realtà creditizie in tutto il Sud America, Brasile compreso, da cui era uscito a più tappe.
Secondo quanto risulta al Corriere si tratterebbe di una banca Corporate e il progetto sarebbe già giunto allo stadio della richiesta delle necessarie autorizzazioni alle diverse authority, in primis al Banco Central Do Brasil . Intesa Sanpaolo non avrà dunque degli sportelli retail ma punterà a giocare un ruolo nell' economia di uno dei Paesi del club del "Bric" intervenendo in operazioni sia di imprese italiane che brasiliane. Il nome della nuova realtà non sarebbe stato ancora svelato e l' istituto di Ca' de Sass potrebbe anche decidere di usare una variante del brand italiano.
Delle missioni dell' istituto sono state previste da qui a fine anno per fare il punto definitivo sul dossier top secret. Con l' uscita dal Banco Sudameris la banca italiana aveva mantenuto nel Paese sudamericano solo un ufficio di rappresentanza. Più di recente la Biis, la banca per il finanziamento delle infrastrutture dello stesso gruppo Intesa Sanpaolo che sta aumentando il proprio volume di affari nel paese latinoamericano, aveva già annunciato il progetto di apertura di un altro ufficio di rappresentanza nella capitale paulista.
Il Brasile è una delle economie più in vista negli ultimi anni. Sotto la guida di Luis Inàcio Lula prima e dell' attuale presidente Dilma Rousseff dopo, il Brasile è cresciuto a tassi che l' Occidente ha dimenticato (nel 2010 la crescita del Pil è stata del 7,5% mentre quella previsto per il 2011 si aggira su un comunque confortante 3,8). Quella di Intesa al Brasile sembra una lenta ma inesorabile marcia: lo scorso anno era stata la volta di Banca Imi, al suo debutto con una grossa operazione.
La banca di investimento che fa parte del gruppo Intesa aveva partecipato in qualità di co-manager all' aumento di capitale di Banco do Brasil, il maggiore gruppo finanziario sudamericano per asset. L' istituto controllato dal governo brasiliano aveva concluso con successo l' offerta di azioni proprie, pari a circa l' 11% della propria capitalizzazione, per un ammontare vicino ai 5,4 miliardi di dollari, una delle maggiori operazioni realizzate nel 2010 sui mercati azionari.
L' uscita effettiva dal Brasile risale alla primavera del 2003 quando Passera, allora già amministratore delegato di Intesa, decise di cedere agli olandesi di Abn Amro la controllata Sudameris Brasil ricevendone in cambio 158 milioni di euro e una quota del 12% del Banco Real da trasformare successivamente in azioni del colosso olandese.
Pochi mesi prima Passera era uscito anche dall' Argentina cedendo l' 80% di Sudameris al Banco Patagonia. Le due cessioni erano state il risultato del piano di risanamento 2002-2003 dell' istituto che da allora si era spostato verso l' Est Europa. In questi ultimi anni, la vendita era stata criticata a più riprese.
Fonte:
Corriere della Sera
Sideri Massimo