Inflazione, Istat: +2,2% a maggio

09/01/2009

Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La variazione è invece di +0,3% rispetto all’aprile 2006

Roma, 14 giu. – (Adnkronos) – Nello scorso mese di maggio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, comprensivo dei tabacchi, ha registrato una variazione di +0,3% rispetto al mese di aprile 2006 e una variazione di +2,2% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. E’ la conferma che arriva oggi dall’Istat rispetto alle stime preliminari. Al netto dei tabacchi l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività ha presentato nel mese di maggio 2006 una variazione congiunturale di +0,2% e una variazione tendenziale di +2,1%.

Nel mese di maggio, rileva l’Istat, gli aumenti congiunturali più significativi sono stati rilevati per i capitoli altri beni e servizi (+0,7%), trasporti (+0,6%) e servizi ricettivi e di ristorazione (+0,4%). Variazioni nulle si sono verificate invece nei capitoli abbigliamento e calzature, abitazione, acqua, elettricità e combustibili e istruzione, mentre variazioni negative si sono registrate nei capitoli comunicazioni (-0,8%) e ricreazione, spettacoli e cultura (-0,2%).

Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati invece nei capitoli abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+6,1%), bevande alcoliche e tabacchi (+5,2%), trasporti (+4,0%) e istruzione (+3,0%); una variazione tendenziale negativa si è verificata nel capitolo comunicazioni (-3,2%).

Nell’ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti tendenziali più elevati dell’indice NIC (intera collettività) si sono verificati nelle città di Cagliari (+3,1%), Torino (+2,8%), L’Aquila (+2,5%) e Roma (+2,4%); quelli più moderati hanno riguardato invece Campobasso e Bari (+1,6% per entrambe), Aosta e Trieste (+1,8% per entrambe) e Venezia (+1,9%).

A maggio, il tasso di inflazione si è, dunque, stabilizzato al 2,2% dopo la lieve accelerazione registrata nel mese precedente, e il tasso ‘acquisito’ per il 2006, cioè quello che si registrerebbe se l’indice dei prezzi al consumo rimanesse per la restante parte dell’anno allo stesso livello misurato a maggio, è pari all’1,9%.

Fonte:
IGN Economia