In squadra per l’internazionalizzazione

09/01/2009

Roma – Dopo una gestazione durata 14 mesi la Federazione Internazionale delle Imprese Italiane, Piattaforma Italia , è stata accolta in Confindustria in qualità di socio aggregato con la qualifica di organo di raccolta delle imprese italiane all’estero.

Si tratta, in pratica, del primo contenitore nel quale un’impresa italiana che opera nei cinque continenti può confluire per iscriversi alla principale organizzazione rappresentativa delle imprese manufatturiere e di servizi in Italia. Una territoriale di Confindustria, insomma, il cui territorio è la non Italia.

A presiedere la struttura è Alfredo Spadaro, affiancato dai vice presidenti Ettore Artioli (vice presidente di Confindustria), Massimo Calearo (presidente di Federmeccanica), Aldino Albertelli (imprenditore italiano a Londra, responsabile della “Acell Holding LTD Acell Spa “), Francesco Stame (fondatore del gruppo turistico Archer’s che opera in Kenya) e Massimiliano De Simoni (della MDS World di San Francisco). La loro mission ? Dare una casa confindustriale all’imprenditoria italiana all’estero, in modo che questa possa integrarsi nell’imprenditoria italiana dello Stivale.

“Confindustria – spiega Spadaro – è fatta da un sistema di strutture che ricoprono specifici settori merceologici (come Federmeccanica o Federchimica, per esempio) oppure territoriali”. Mancava però un involucro che accogliesse le imprese non operanti in Italia. “Da oggi, attraverso di noi, tutte queste realtà potranno aggregarsi a Confindustria “. E il battesimo ufficiale è arrivato questa mattina, quando la Giunta presieduta da Luca Cordero di Montezemolo ha approvato la loro domanda di adesione, che ha effetto immediato.

Tutto è iniziato il 22 ottobre 2003, in occasione del Primo Convegno degli Imprenditori Italiani nel Mondo indetto dal Ministro Mirko Tremaglia. “Ero uno degli speaker – ricorda Spadaro – e, in quelle giornate, mi ero reso conto di come il gruppo di imprenditori italiani all’estero, che è valutato in oltre 100.000, non avesse una casa nè un’identità. Un conto è presentarsi sul mercato in maniera privatistica, un conto è farlo in maniera politica, un conto ancora è l’approccio con l’unica struttura che per definizione raccogliere gli imprenditori, Confindustria appunto “. Ora, dallo staff di Piattaforma Italia arriva l’offerta di collaborazione con tutti quegli enti e quelle strutture che, negli ultimi tempi, si sono affacciati sull’argomento.

“Il mio ringraziamento – continua Alfredo Spadaro – va a tutti coloro che ci hanno aiutato. Nell’ambito della nostra operatività in Confindustria, faremo tutto il possibile per integrare l’imprenditoria italiana all’estero nel sistema imprenditoriale italiano, cercando di creare più sinergia possibile. Abbiamo avuto la collaborazione e l’aiuto di tutti e, insieme, abbiamo raggiunto questo importante traguardo “.

Alla base di Piattaforma Italia c’è la riflessione intorno al vuoto e alla mancanza d’integrazione che regnava intorno a questo grande valore imprenditoriale, per cui si parla di un terzo del PIL (Prodotto Interno Lordo), mai realmente integrato nel sistema italiano. “In un momento in cui l’internazionalizzazione e la globalizzazione sono sulla bocca di tutti, il nostro è un importantissimo segnale”. I 120-130 mila imprenditori sparsi in 90 Paesi del mondo potranno essere il viatico ideale per collegare l’impresa italiana all’estero, utilizzando la sinergia e il contatto tra questi due gruppi imprenditoriali.

Due i principali obiettivi della Federazione. Innanzitutto, fare da trait d’union, da matchmaking tra gli imprenditori italiani in Italia e quelli operanti all’estero, per la creazione di nuove realtà produttive. Alla piccola e media industria italiana viene offerto un punto di partenza, di appoggio e di consiglio per iniziare un’azione di internazionalizzazione nei Paesi in cui operano imprenditori italiani , offrendo in questo modo una forte riduzione dei costi e dei tempi.

Parallelamente, si vuole tentare di prendere una fettina, “anche minuscola”, di questa imprenditoria italiana oltreconfine e riportarla in Italia, “nel senso di farle considerare l’Italia come luogo di investimento e creazione di posti di lavoro “. Si tratta di invitare e supportare gli stessi imprenditori italiani residenti all’estero a ritornare, anche parzialmente, in Italia con iniziative industriali , rilanciando l’immagine dello Stivale all’estero come punto di investimento e utilizzando Piattaforma Italia come apripista e sponsor di una nuova immagine .

All’interno di questo concetto si innesta un filone innovativo, quello del capitale di ventura. In altre parole, verrà messo a disposizione un impianto in cui banche e istituzioni finanziarie entreranno nei nuovi business come partner finanziari sulla base di capitale di ventura. “Un concetto del tutto nuovo, tipico del mercato americano, in cui la banca diventa realmente partner del soggetto “.

Per realizzare quanto previsto nello Statuto, Piattaforma Italia ha istituito un Registro delle imprese associate e, attraverso incontri tra gli associati, realizza o promuove attività di informazione in Italia sulle possibilità di intervento industriale nei rispettivi Paesi di origine degli associati. Viceversa, allestisce appuntamenti all’estero sulle possibilità di intervento industriale per le componenti imprenditoriali residenti in Italia e apre Federazioni operative nei Paesi nei quali i suoi associati operano. Tra gli strumenti, ci sono anche la garanzia di un’adeguata rappresentanza degli associati presso gli organi del Governo italiano , nonchè la creazione, partecipazione o contributo a società, istituzioni, associazioni e fondazioni che operano in attività attinenti agli scopi e all’oggetto della struttura.

Paola Rinaldi/News ITALIA PRESS