In Brasile cresce la produzione di energia da canna da zucchero

09/01/2009

In Brasile cresce la produzione di energia da canna da zucchero
La canna da zucchero e i suoi derivati sono diventati la seconda fonte di energia del Brasile, dopo il petrolio e prima dell’idroelettrico. Lo rivela l’Istituto per la ricerca energetica del ministero delle Miniere e dell’Energia precisando che dalla canna, nel 2007, si è generato il 16% dell’energia consumata nel Paese, dagli idrocarburi il 36,7% e dall’idroelettrico il 14,7%. Secondo lo studio la domanda di energia è cresciuta del 5,9%, attestandosi a 239,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. La produzione di canna da zucchero è salita del 15,7%, raggiungendo 495 milioni di tonnellate e coprendo un’area di 6,7 milioni di ettari, l’8,2% il più rispetto al 2006.

Elettricità

Banca mondiale attiva per illuminare l’Africa
Trovare soluzioni per far sviluppare il mercato elettrico africano, puntando sulla costruzione di unità produttive e distributive ridotte e decentrate, per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e far sì che entro il 2030 almeno 250 milioni di africani possano avere elettricità. E’ l’obiettivo di una riunione internazionale in programma questa settimana ad Accra, capitale del Ghana, organizzata
nell’ambito della campagna “Illuminare l’Africa” lanciata dalla Banca Mondiale. Alla riunione parteciperanno rappresentati dei governi e della società civile del continente e dirigenti di compagnie elettriche interessate al mercato africano. La mancanza di elettricità è tra i principali ostacoli allo sviluppo economico e sociale dell’Africa, dove solo il 26% della popolazione dispone
di elettricità.

Dubai estrarrà idrogeno dal carbone
E’ in progetto a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, la costruzione di una centrale che sarà in grado di produrre energia elettrica impiegando l’idrogeno estratto dal carbone. Secondo il presidente della Dewa (Dubai electricity and water authority) il progetto è ancora in fase di studio ma i cantieri apriranno già nei prossimi mesi. La Dewa, inoltre, di recente ha siglato accordi con società private canadesi, statunitensi e cinesi per sviluppare centrali a carbone vegetale da cui produrre
complessivamente 2000 MW di elettricità all’anno.

Nucleare

Edf candidata a comprare le centrali britanniche
Edf continua a essere favorita nella corsa per l’acquisto di British Energy, che controlla 8 delle 10 centrali nucleari inglesi. Secondo il Daily Telegraph i francesi offriranno per la società tra 9,2 e i 10,2 miliardi di sterline. Gli altri possibili acquirenti europei, la tedesca RWE (già presente nel Regno Unito con Npower) e la spagnola Iberdrola (proprietaria di Scottish Power) sembrano al momento restare a guardare. Le dieci centrali nucleari attive oggi in Uk producono il 19% dell’energia consumata nel Paese ma il governo di Londra ha deciso di incrementare la quota.

Prende forma il piano nucleare del Brasile
Il governo brasiliano ha svelato i dettagli del suo piano nucleare: prevista, entro il 2030, la costruzione di quattro centrali termonucleari e di un impianto per l’arricchimento dell’uranio. Prima tappa dell’iniziativa sarà la costituzione di un Comitato nazionale per lo sviluppo del programma nucleare e la ricerca dei fondi necessari a entrare nella fase operativa, entro il 2010. Il Brasile già possiede la tecnologia per l’arricchimento dell’uranio, per mezzo della statale Inb, e mira a
valorizzare le sue riserve di uranio, al momento al sesto posto tra le maggiori del mondo.

Gas

La nazionalizzazione non bloccherà l’export della Bolivia
Il governo boliviano garantisce che le forniture di gas a Brasile e Argentina proseguiranno, nonostante la nazionalizzazione di quattro importanti imprese petrolifere del Paese andino, avvenuta all’inizio di maggio. Nel frattempo, Buenos Aires analizza la possibilità di iniziare a importare Gpl dal Venezuela. La proposta, partita dal ministero del Petrolio di Chavez, prevede una serie di “triangolazioni” che partono dalla compagnia petrolifera venezuelana Pdvsa.

L’utile di Gas Natural cresce di oltre il 10 percento
Nel primo trimestre dell’anno Gas Natural ha fatto registrate un utile netto di 335,8 milioni di euro, con un incremento del 10,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Lo rivela la compagnia spagnola, segnalando che l’Ebitda è cresciuto del 15,4% – attestandosi a quota 725,9 milioni di euro – il volume d’affari è aumentato del 21,3%, raggiungendo i 3.326,3 milioni di euro e gli investimenti (per 178,6 milioni nei primi tre mesi del 2008) sono saliti del 6,8%. I risultati sono dovuti al buon rendimento delle attività in Spagna e al consolidamento degli impianti a ciclo combinato acquistati lo scorso anno in Messico, che producono 2.233 MW e hanno fruttato 19,1 milioni all’Ebitda.

Petrolio

La riserva Usa è in crescita
Le riserve di greggio degli Stati Uniti sono in aumento: l’ultima rilevazione quantifica in 325,6 milioni di barili lo stock accumulato, 5,7 in più rispetto alla settimana precedente. Lo comunica il dipartimento dell’Energia di Washington spiegando che le scorte di benzina sono salite di 0,8 milioni di barili – fino a quota 211,9 milioni – mentre quelle di gasolio sono calate di 100mila barili, attestandosi a 118,8 milioni di barili. Le raffinerie degli States lavorano all’85% delle proprie potenzialità, il 4% in meno dell’anno scorso.

Con l’aumento del barile Total prevede un calo di produzione
Total rivede al ribasso le previsioni sulla produzione media annuale tra il 2006 e il 2010, passando dal 4% di incremento annuo previsto con il prezzo del petrolio a 60 dollari al barile al 3% col barile a 100 dollari. Lo ha comunicato il direttore finanziario del gruppo petrolifero francese, Robert Castagne, spiegando che la valutazione è “estremamente prudente” ma “ottimista”. Nel primo
trimestre del 2008 la compagnia ha prodotto 2.426 milioni di barili al giorno. Nello stesso periodo dell’anno precedente 2,431.

Fonte:
AXIA
A cura di Attilio de Caprio