Il consumo dei cosmetici in Italia dovrebbe ritornare ai livelli pre-pandemici solo nel 2023

18/03/2021

Il consumo dei cosmetici in Italia dovrebbe ritornare ai livelli pre-pandemici solo nel 2023. La lentezza del risparmio nel tornare a livelli normali causa questo ritardo. E ‘quanto ha concluso una proiezione della Direzione Studi e Ricerche della Banca Intesa Sanpaolo pubblicata a febbraio raccogliendo statistiche sul tema da altre importanti istituzioni.

I dati di Cosmetica Italia citati nel rapporto di ricerca della banca mostrano una riduzione del 12,8% dei ricavi cosmetici nel 2020, che rappresenta 10,5 miliardi di euro, ovvero 1,5 milioni di euro in meno rispetto al 2019.

Entrambe le flessioni del mercato interno italiano (-10,2%) e del mercato estero, con una riduzione delle esportazioni stimata al 16,5%, hanno portato allo scenario.

A causa dell’imposizione della chiusura obbligatoria o della restrizione alla circolazione delle persone, i centri estetici e fitoterapici, i saloni di bellezza e le profumerie sono stati i più colpiti nel settore, registrando una diminuizone delle vendite tra il 26% e il 30,5%.

Le farmacie e la grande distribuzione hanno invece registrato una riduzione del 2,5%.

D’altra parte, il settore della cosmetica ha visto salire alle stelle le vendite dell’e-commerce: un aumento del 42%, portando le vendite di questo canale a superare i 700 milioni di euro.

NUOVE ABITUDINI

La pandemia ha portato anche nuove abitudini di consumo nei cosmetici. Il rapporto di Intesa Sanpaolo evidenzia una diminuzione del consumo di profumeria alcolica di 20 punti percentuali, mentre le tinture per capelli fatte in casa sono aumentate del 30% e quella dei saponi liquidi del 38%.

Con l’uso delle maschere, il consumo di prodotti per gli occhi, come le maschere per ciglia, ha superato quello dei rossetti e di altri prodotti per le labbra. I consumatori italiani hanno anche mostrato preferenze per cosmetici con ingredienti naturali, sostenibili e sicuri.

RECUPERO

Gli economisti Giovanni Foresti e Sara Giusti, responsabili della ricerca di Intesa Sanpaolo, indicano la capacità di innovazione, unita ad elevati standard di qualità, flessibilità e adattamento, oltre alle filiere, come alcuni dei punti di forza della cosmetica italiana per il recupero di settore.

Secondo gli economisti, il digitale, ricerca e sviluppo, sostenibilità, sicurezza e mercati esteri sono i principali motori di crescita del settore, sempre accompagnati da investimenti nei materiali e nella formazione dei professionisti.