Il Presidente Lula in Umbria per parlare di sviluppo
09/01/2009
PERUGIA – Mettere a disposizione delle amministrazioni locali brasiliane l’esperienza di Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Marche: per costruire insieme progetti di sviluppo locale, che generino ricchezza e combattano la povertà. Progetti che mettano in relazione politiche sociali, culturali, economiche e ambientali tutte innovative e rispettose dell’ambiente.
E’ con questo obiettivo che lo scorso novembre le quattro regioni italiane hanno firmato un protocollo d’intesa con il Presidente del Brasile Lula.
Ed è anche per fare il punto su questo progetto di cooperazione che i Presidenti di Umbria (Maria Rita Lorenzetti), Toscana (Claudio Martini), Emilia Romagna (Vasco Errani) e Marche (Gian Mario Spacca) hanno incontrato a Perugia il Presidente brasiliano.
A fare gli onori casa a Lula, il Presidente della Regione Umbria : ‘‘Siamo onorati della presenza del Presidente Luis Inacio Lula Da Silva in Umbria” ha detto Maria Rita Lorenzetti sottolineando che l’Umbria insieme alle altre regioni, ha lavorato all’accordo di cooperazione. “Il progetto è praticamente pronto e può cominciare anche ad essere operativo nei prossimi mesi. Rappresenta una sfida e una scommessa nella cooperazione allo sviluppo tra Italia e Brasile. Le nostre terre, sono terre amiche, anche per la presenza da decenni di italiani in Brasile. Queste regioni hanno sempre sostenuto il cammino del nuovo Brasile e soprattutto del suo Governo’’.
Il programma di cooperazione ha durata triennale ed è co-finanziato complessivamente per 1 milione e 200 mila euro: la metà a carico delle Regioni e l’altra metà a carico del governo del Brasile. Tre le tre direttrici principali: formazione professionale, in particolare per i funzionari statali; politiche sociali e politiche per le piccole e medie imprese.
Il progetto – sottoscritto nel luglio 2004 a Roma presso l’Ambasciata brasiliana e, successivamente ratificato a Brasilia nel novembre scorso – mira a introdurre in Brasile le esperienze italiane nelle politiche di sviluppo locale.
Partito nel novembre 2004 con un primo incontro in Brasile che ha permesso l’identificazione di cinque territori interessati (Amazzonia, Nordeste, San Paolo, Minas Gerais e Sud “gaucho”), il progetto si è poi dato una struttura gestionale efficiente, formata da tre comitati locali, in grado di coordinare fra loro le diverse realtà, geograficamente anche molto lontane fra loro, e il governo nazionale brasiliano. Tutte queste realtà sono ora al lavoro per disegnare una serie identikit dei territori che costituiranno la base per la fattibilità dei progetti. Dopo maggio si passerà alla progettazione. I progetti saranno il più possibile integrati e si rifaranno al modello di sviluppo che ha guidato l’azione politica delle quattro regioni italiane.
A luglio ci sarà una verifica sul lavoro svolto e partiranno le prime azioni concrete.
Per quanto riguarda la Toscana, questa regione porta la sua esperienza nel settore dell’economia della cultura e del turismo sostenibile: sia per quel che riguarda la formazione di personale locale sia attraverso il supporto alla realizzazione di modelli concreti legati alla valorizzazione delle emergenze culturali e alle vocazioni di quei territori. L’intesa con il governo Lula è comunque solo un aspetto dell’impegno della Toscana per aiutare la crescita del Brasile e di altri paesi dell’America Latina: un impegno che si sostanzia, per il 2005, con circa 200 mila euro di contributi. Sempre in Brasile la Toscana partecipa al progetto Fame Zero lanciato dal governo Lula, promuovendo la realizzazione di cisterne per l’acqua nel Nordeste. Un altro progetto riguarda la costruzione di una rete turistica contro la povertà, mentre iniziative sono da tempo in corso per dare un’alternativa alle bambine e ai bambini di strada nello stato del Minas Gerais.
Per quanto riguarda le Marche, questa regione è responsabile di un progetto di politiche sociali e ne hanno sottoposto un altro che prevede un modello per il trasferimento tecnologico alle imprese con la struttura dei centri servizi. Per quest’ultimo è stato chiesto il finanziamento del Fomin (Banca interamericana di sviluppo, che si occupa di finanziamenti per il sud America). In particolare ci si concentra sui settori del mobile, nello stato di Amazonas, e, meccanica, in quello di San Paolo: il progetto punta ad assistere le imprese nella progettazione, certificazione, penetrazione dei mercati esteri, promozione di progetti di ricerca.
(Inform)
11/4/2005