Il Made in Italy? Finalmente ‘fuori dal tunnel’

09/01/2009

Questa l’opinione del Vice Ministro Urso espressa a Pescara, nel corso della conferenza stampa di apertura della XIV Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero

“Siamo fuori dal tunnel”. Così il Vice Ministro alle Attività Produttive, Adolfo Urso, ha commentato oggi a Pescara la ricerca sulle previsioni dell’export italiano nel 2005 (+ 6%) presentata da Assocamerestero nel contesto della XIV Convention mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero (CCIE).

“La ricerca – ha tenuto a sottolineare Urso – conferma i nuovi dati Istat e la straordinaria crescita del Made in Italy nell’ultimo anno, la miglior performance tra i paesi UE, più di Germania, Francia, Inghilterra, Spagna”. In particolare, Urso ha definito “accentuato” l’aumento dell’export verso i paesi UE, “significativo” quello verso le Americhe, “importante” quello verso l’Europa Orientale (Russia, Balcani, Turchia) “benché ancora inferiore alle potenzialità”.

Urso ha citato peraltro dati UNCTAD (United Nations Conference on Trade and Development) per ricordare che l’Italia è il solo Paese industrialmente avanzato in cui gli investimenti esteri sono aumentati sia in valore assoluto che in rapporto al PIL. “Negli ultimi quattro anni – ha detto a tal proposito – abbiamo guadagnato venti posizioni nella classifica UNCTAD, scavalcando Stati Uniti e Germania. Si può ovviamente fare di più. In proposito mi auguro che la legge sulla riforma del risparmio sia approvata nelle prossime settimane, comunque entro la fine del 2005. Speriamo inoltre che vada a soluzione anche la triste telenovela di Bankitalia e del suo governatore”.

Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il Presidente vicario di Assocamerestero, Edoardo Pollastri, e il Presidente della Camera di Commercio di Pescara, Ezio Ardizzi. Secondo Pollastri occorre una profonda revisione dell’attuale formula di compartecipazione dello Stato ai progetti di promozione delle CCIE. “Il primo banco di prova del nuovo approccio – ha aggiunto – verrà dallo sviluppo del progetto degli Sportelli Italia all’estero, che rappresenteranno un effettivo avanzamento solo se saranno orientati alla volontà di dare risposte concrete di servizio, secondo la logica del mercato e rifuggendo da velleità uniformatici e gerarchiche, che non sarebbero concepibili nei confronti di soggetti esteri”.
A parere di Ardizzi, continuiamo ad andare all’estero in modo non organizzato e non sfruttiamo adeguatamente l’altra forma di Made in Italy che è il turismo. “Ripeto quel che dice spesso il Presidente Ciampi – ha spiegato – L’Italia possiede il 60% dei tesori artistici del mondo e malgrado ciò, continuiamo a perdere quote di mercato. Dobbiamo capire perché e mettervi riparo”.

Fonte:
Italplanet