Il Fomc diffonderà un comunicato accomodante

29/04/2015

L’evento chiave della giornata è la riunione del FOMC. I mercati finanziari oggi dovrebbero rimanere tranquilli, in attesa dell’esito della riunione di due giorni del FOMC alle ore 20:00 CET. Non ci sarà, tuttavia, una conferenza stampa. Inizialmente i mercati non prevedevano un rialzo del tasso prima di settembre, ma il rallentamento della maggiore economia mondiale nel primo trimestre ha fatto sì che ora non si preveda un rialzo prima di dicembre. Secondo noi, nel comunicato si rileverà che la debolezza dell’economia USA è solo temporanea e che il Comitato prevede una ripresa della crescita nei prossimi trimestri. Di conseguenza, non ci aspettiamo grandi modifiche nelle previsioni economiche. Un comunicato con toni da falco farebbe aumentare le probabilità di un rialzo del tasso a settembre. La prossima tornata di indicatori economici, a cominciare dall’indice ISM sul manifatturiero e dall’indice del Michigan di aprile in uscita venerdì, saranno quindi decisivi e verranno monitorati scrupolosamente. Non prevediamo, tuttavia, toni da falco nel comunicato della Fed, perché un dollaro più forte potrebbe mettere a rischio la ripresa dell’economia USA.
Oggi negli USA, alle 14:30 CET, sarà diffuso il PIL preliminare riferito al primo trimestre; gli operatori di mercato prevedono un’espansione dell’economia pari all’1% a/a, in calo rispetto al 2,2% del quarto trimestre del 2014. Nel pomeriggio sarà diffuso anche il dato sulle vendite di case in corso di marzo, atteso intorno all’1%.

L’economia del Regno Unito è cresciuta più lentamente. Ieri sono state diffuse le cifre sul PIL britannico del primo trimestre, risultato più debole del previsto. L’economia del Regno Unito è cresciuta solo del 2,4% a/a, mentre il mercato aveva previsto un’espansione pari al 2,6%. Alcuni indicatori economici avevano già segnalato un rallentamento economico, come la produzione industriale, sommessa a febbraio (0,1% a/a, dato precedente rivisto al ribasso all’1,2% a/a) e prevista invariata a marzo; le cifre sulla produzione manifatturiera di febbraio si sono attestate all’1,1% a/a (previsione: 1,3%, dato precedente rivisto al ribasso dello 0,2%, all’1,7%). La coppia GBP/USD approfitta della debolezza del biglietto verde, ignorando l’incertezza generata dalle elezioni imminenti. Il cable al momento scambia a 1,5390, livello massimo da otto settimane.


La BoB alzerà il tasso Selic. Oggi gli operatori seguiranno la decisione sul tasso del comitato di politica monetaria brasiliano e domani monitoreranno i dati fiscali. Prevediamo che la banca centrale del Brasile (BoB) aumenterà il tasso Selic di 50 punti base, dal 12,75% al 13,25%, poiché nell’ultimo anno l’inflazione è cresciuta in modo massiccio, raggiungendo l’8,13% il mese scorso, molto lontana dal 4,5% fissato come obiettivo dalla BoB per il 2016. La banca centrale ora è costretta a riportare sotto controllo l’inflazione. Un intervento proattivo per abbassare l’inflazione contribuirà a mantenere la fragile stabilità sociale e ristabilire la fiducia dei mercati nella capacità della banca centrale di pilotare l’economia. Nell’ultima settimana abbiamo assistito a un’accelerazione del rialzo del real, in scia alla crescente propensione per le operazioni di carry trade (la volatilità dell’USD/BRL tende al ribasso). Prevediamo un calo dell’USD/BRL (obiettivo: 2,65) poiché la Fed dovrebbe mantenere invariato il tasso sui fondi federali e gli operatori dovrebbero continuare a precipitarsi verso la valuta a rendimento maggiore. Inoltre, un BRL più forte aiuterà chiaramente a limitare le pressioni sui prezzi, quindi è improbabile che la banca centrale ostacoli un ulteriore apprezzamento.

Fonte: Milano Finanza