Il Copom aumenta il tasso d’interesse di base al 14,25% annuoI prezzi degli alimenti e le incertezze globali hanno influenzato la decisione

19/03/2025

L’aumento dei prezzi degli alimenti e dell’energia, insieme alle incertezze sull’economia globale, ha spinto la Banca Centrale (BC) ad alzare nuovamente i tassi d’interesse. All’unanimità, il Comitato di Politica Monetaria (Copom) ha deciso di aumentare di 1 punto percentuale il tasso Selic, ovvero il tasso di interesse di riferimento dell’economia, portandolo al 14,25% annuo.

In un comunicato, il Copom ha affermato che le incertezze esterne, legate soprattutto alla politica commerciale del Paese, sollevano dubbi sulla posizione della Federal Reserve (la Banca Centrale statunitense). Per quanto riguarda il Brasile, il testo indica che l’economia brasiliana rimane surriscaldata, nonostante segnali di una moderazione della crescita.

Secondo il Copom, l’inflazione generale e quella di fondo (che esclude i prezzi più volatili come alimenti ed energia) continuano a crescere. Il comitato ha avvertito che esiste il rischio che l’inflazione dei servizi rimanga elevata e ha informato che continuerà a monitorare la politica economica del governo.

“Il comitato continua a seguire con attenzione l’impatto della politica fiscale sulla politica monetaria e sui mercati finanziari. La percezione degli operatori economici sul regime fiscale e sulla sostenibilità del debito continua a influenzare in modo rilevante i prezzi degli asset e le aspettative degli agenti economici”, ha sottolineato il comunicato.

Per quanto riguarda le prossime riunioni, il Copom ha indicato che aumenterà la Selic “con minore intensità” nella riunione di maggio e non ha dato indicazioni su cosa accadrà successivamente.

“Oltre la prossima riunione [da giugno in poi], il Comitato ribadisce che l’entità complessiva del ciclo di inasprimento monetario sarà determinata dal fermo impegno di riportare l’inflazione verso l’obiettivo e dipenderà dall’evoluzione della dinamica inflazionistica”, ha aggiunto.

L’aumento di 1 punto era previsto dal mercato finanziario ed era già stato segnalato dalla Banca Centrale nella riunione di gennaio.

Si tratta del quinto rialzo consecutivo della Selic. Il tasso ha raggiunto il livello più alto dall’ottobre 2016, quando era anch’esso al 14,25% annuo. Questo aumento consolida un ciclo di inasprimento della politica monetaria.

Dopo essere sceso al 10,5% annuo da giugno ad agosto dello scorso anno, il tasso ha iniziato a salire a settembre con un aumento di 0,25 punti, poi di 0,5 punti e successivamente due rialzi di 1 punto percentuale ciascuno.

Inflazione

La Selic è lo strumento principale della Banca Centrale per mantenere sotto controllo l’inflazione ufficiale, misurata dall’Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo Ampio (IPCA). A febbraio, l’IPCA è stato dell’1,48%. Secondo l’Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica (IBGE), la fine del bonus di Itaipu sulla bolletta elettrica e l’aumento del prezzo di alcuni alimenti hanno contribuito a questo dato.

Con questo risultato, l’indice accumula un aumento del 4,87% su base annua, superando il limite superiore dell’obiettivo fissato lo scorso anno. Con il nuovo sistema di target continuo in vigore da questo mese, l’obiettivo di inflazione da perseguire da parte della BC, definito dal Consiglio Monetario Nazionale, è del 3%, con una fascia di tolleranza di 1,5 punti percentuali sopra o sotto. Vale a dire, il limite inferiore è 1,5% e quello superiore è 4,5%.

Nel modello di target continuo, l’obiettivo viene calcolato mese per mese, considerando l’inflazione accumulata negli ultimi 12 mesi. A marzo 2025, l’inflazione da aprile 2024 sarà confrontata con l’obiettivo e la fascia di tolleranza. In aprile, la verifica ripartirà da maggio 2024, e così via, spostandosi nel tempo e non limitandosi più all’indice di dicembre di ogni anno.

Nell’ultimo Rapporto sull’Inflazione, pubblicato a fine dicembre dalla Banca Centrale, l’istituzione aveva mantenuto la previsione che l’IPCA chiuderà il 2025 al 4,5%, ma questa stima potrebbe essere rivista in base all’andamento del dollaro e dell’inflazione. Il prossimo rapporto sarà pubblicato a fine marzo.

Le previsioni di mercato sono più pessimistiche. Secondo l’ultimo bollettino Focus, un’indagine settimanale tra istituzioni finanziarie diffusa dalla BC, l’inflazione ufficiale dovrebbe chiudere l’anno al 5,66%, oltre 1 punto percentuale sopra il limite massimo dell’obiettivo. Un mese fa, le stime del mercato erano al 5,6%.

Il comunicato del Copom ha aggiornato anche le previsioni della Banca Centrale sull’inflazione. L’istituzione prevede che l’IPCA raggiungerà il 5,1% nel 2025 (sopra il limite massimo dell’obiettivo) e il 3,9% su base annua entro la fine del terzo trimestre del 2026. Questo perché la Banca Centrale adotta un “orizzonte ampliato”, considerando l’andamento dell’inflazione fino a 18 mesi.

La Banca Centrale ha rivisto al rialzo le stime di inflazione. Nella riunione precedente, di gennaio, il Copom prevedeva un IPCA al 5,2% nel 2025 e al 4% entro la fine del terzo trimestre del 2026.

Credito più caro

L’aumento del tasso Selic aiuta a contenere l’inflazione. Tassi più alti rendono il credito più costoso e scoraggiano produzione e consumo. D’altra parte, tassi più elevati possono frenare la crescita economica.

Nell’ultimo Rapporto sull’Inflazione, la Banca Centrale ha aumentato al 2,1% la previsione di crescita per l’economia nel 2025.

Il mercato prevede una crescita leggermente inferiore. Secondo l’ultima edizione del bollettino Focus, gli analisti economici prevedono un’espansione del PIL dell’1,99% nel 2025.

Il tasso di interesse di base viene utilizzato nelle negoziazioni dei titoli pubblici nel Sistema Especial de Liquidação e Custódia (Selic) e funge da riferimento per gli altri tassi di interesse dell’economia. Aumentandolo, la Banca Centrale cerca di contenere l’eccesso di domanda che spinge i prezzi verso l’alto, poiché tassi più alti rendono il credito più costoso e incentivano il risparmio.

Abbassando i tassi, invece, il Copom rende il credito più economico e stimola produzione e consumo, ma indebolisce il controllo sull’inflazione. Per ridurre la Selic, la Banca Centrale deve essere certa che i prezzi siano sotto controllo e non ci sia rischio di una loro impennata.

Fonte: Agência Brasil