Il colpo del secolo, svaligiata la Banca del Brasile
09/01/2009
La banda aveva affittato tre mesi fa una casa vicino alla sede dell’istituto. Si sono finti commercianti di erba sintetica.
I ladri scavano un tunnel di 80 metri e penetrano nel caveau. Bottino pari a 52 milioni di euro
RIO DE JANEIRO – Un colpo record, con sceneggiatura da film e finale felice per i banditi. Sparisce nel nulla denaro pari a 52 milioni di euro, liquido e in pacchi di banconote non segnate. E’ il più grande furto nella storia del Brasile, ma entra di diritto anche nelle classifiche mondiali. E’ successo nell’ultimo fine settimana a Fortaleza, nella sede del Banco centrale brasiliano. La ricostruzione della polizia lascia intendere che le tracce lasciate dai banditi sono esigue, rendendo molto difficili le indagini e il recupero della refurtiva. Il vecchio stratagemma del tunnel sotterraneo, scavato con pazienza e mezzi artigianali.
Ricorda il celebre colpo di Nizza del ’76, quando la banda del ladro gentiluomo Albert Spaggiari, partendo dalle fognature fece sparire da una banca 10 miliardi di lire dell’epoca e lasciò anche un biglietto di saluti. Per una volta, anche nel grande e violento Paese sudamericano, è stata un’azione di destrezza, senza spargimento di sangue.
Tre mesi fa la banda di Fortaleza aveva affittato una piccola casa monofamiliare a un isolato dal grattacielo della banca. In apparenza ospitava una attività commerciale. Erba sintetica, diceva la scritta. La casetta era stata ridipinta di verde e gli indaffarati inquilini venivano descritti come simpatici e per nulla misteriosi.
Il tunnel è stato scavato a partire dalla cantina. Ottanta metri la lunghezza totale, quanto serviva per superare altre case e attraversare una strada abbastanza trafficata. Nel cunicolo, largo una settantina di centimetri e rivestito di plastica, passava una persona alla volta, a gattoni. Il tunnel era illuminato e percorso da cavi elettrici. Finiti i lavori di scavo, l’attacco finale nel weekend.
Arrivati a destinazione, per penetrare nel caveau i ladri hanno dovuto perforare una parete spessa oltre un metro, fatta di cemento e fibra di acciaio. Per portare via tutto, infine, è stato necessario un paziente trasporto da formichine lungo il cunicolo. Il denaro – 150 milioni di reais in valuta locale – era tutto in banconote da 50, conservate in mazzette da mille. In tutto, 3 milioni di banconote, dal peso totale di 3 tonnellate e mezzo. Secondo la polizia non sono state necessarie attrezzature sofisticate, né esplosivi. I sensori all’interno del caveau non hanno fatto scattare l’allarme e il circuito tv era spento. Il che ha immediatamente fatto sorgere sospetti: la banda potrebbe aver contato sull’aiuto di qualcuno all’interno della banca.
Altro ostacolo alle indagini è la natura del denaro. Usato, con numeri di serie casuali e non registrato.
Ai vicini la polizia ha chiesto aiuto per ricostruire gli identikit degli affittuari, ma le testimonianze appaiono contraddittorie. C’è chi ha affermato che almeno dieci persone sono state viste attorno alla casa, chi parla di tre uomini. L’attività legata all’agricoltura serviva a giustificare tutta quella terra e le macerie che venivano portate fuori dalla villetta mentre procedeva lo scavo.
Nel caveau del Banco centrale di Fortaleza venivano conservate le banconote provenienti da tre Stati del nordest brasiliano.
Considerando che il totale del denaro circolante in tutto il Brasile ammonta a 61 miliardi di reais, le dimensioni del colpo appaiono ancora più esorbitanti. Il denaro sparito rappresenta lo 0,25 per cento di tutte le banconote del Paese.
Fonte:
Corriere della Sera
Rocco Cotroneo
10/8/2005