Il «colpo» argentino a Telecom Italia

06/04/2009

Il Wall Street Journal parla di «colpo» sferrato a Telecom Italia dall'Antitrust argentino. Lo spagnolo Expansión mette in evidenza la «confisca» denunciata dal gruppo italiano. Fa notizia sulla stampa economica internazionale la decisione dell'Antitrust argentino di impedire ai consiglieri designati dal gruppo Telecom Italia di esercitare potere di voto nel Cda della controllata Telecom Argentina.

All'origine della decisione, spiega il Wall Street Journal, una «lunga disputa» sulla partecipazione della spagnola Telefonica in un consorzio che due anni fa ha acquistato una quota del 24,7% di Telecom Italia.

In una e-mail inviata sabato si legge sul sito del quotidiano newyorchese l'ad di Telecom Italia, Franco Bernabé, ha definito la decisione «completamente infondata», ha detto che «danneggia fortemente gli interessi di Telecom Italia» e ha promesso che «li farà valere nelle sedi competenti a livello internazionale».

La Commissione nazionale per la difesa della concorrenza (Cndc) – continua il Wall Street Journal – ha ordinato ai consiglieri di Telecom Italia e delle società di revocare tutte le decisioni prese dal Cda dopo il 9 gennaio. Telecom Italia, spiega il giornale Usa, detiene una partecipazione di controllo in Telecom Argentina attraverso la posizione di maggioranza nella holding operativa locale, Sofora Telecomunicaciones.

Il 9 gennaio, si ricorda, la commissione aveva annunciato un'inchiesta formale sulle accuse secondo cui la quota dell'1,8% nella società argentina, che può essere indirettamente ricondotta alla società spagnola attraverso «una complicata gerarchia di partecipazioni», aveva causato conflitti di interesse con Telefonica Argentina.

Telefonica Argentina è il principale concorrente di Telecom Argentina, spiega il Wsj. «Le due società hanno effettivamente gestito un duopolio sulla telefonia fissa sulla base delle concessioni di servizio pubblico emanate dal governo quando negli anni Novanta fu spezzato il monopolio statale delle telecomunicazioni».

Il gruppo italiano: è come una «confisca»
Expansión riferisce che in un comunicato Telecom Italia ha dichiarato: «La decisione, oltre a essere un abuso della Cndc, rappresenta di fatto una confisca del patrimonio di Telecom Italia in Argentina». Sul sito del quotidiano economico spagnolo viene riportata anche la frase in cui Bernabé ha chiamato in causa la Casa Rosada: «Confidiamo che il governo argentino intervenga per risolvere una situazione che mette a rischio e pregiudica il futuro degli investimenti internazionali in Argentina».

Su Expansión viene citato, inoltre, il portavoce della società italiana a Buenos Aures, Massimiliano Paolucci, che considera «incostituzionale» la decisione della Cndc e non esclude che Telecom Italia ricorra alla giustizia argentina o internazionale. Secondo Paolucci, non è esagerato parlare di «confisca»: «E' come se Telecom Italia non fosse padrona di Telecom Argentina. E' padrona, però non può decidere nulla».

Il quotidiano spagnolo, nel riassumere la vicenda, ricorda che, lo scorso dicembre, Telecom Italia lanciò una campagna pubblica in Argentina per smentire che la partecipazione indiretta di Telefonica di Spagna nel suo capitale azionario comportasse un monopolio sul mercato argentino.
L'impresa italiana sottolinea Expansión assicura che non esiste nessun tipo di ingerenza né diretta né indiretta della compagnia spagnola nella sua filiale argentina. Ma il gruppo argentino Los W, socio minoritario di Telecom Argentina, obietta che la partecipazione indiretta degli spagnoli in Telecom Italia è «un condizionamento che, a suo parere, crea una situazione di monopolio nel Paese sudamericano».

Fonte:
Il Sole 24 Ore
Elysa Fazzino