Il caso Apple scuote l’hi-tech
09/01/2009
Ad appena due mesi dal lancio dell’iPhone negli Stati Uniti, Apple ha abbassato il prezzo retail
del suo telefono-lettore musicale di ben 200 dollari, scuotendo il mercato dei gadget hi- tech. Un taglio netto da 599 a 399 dol-lari, pari a più del 30% del costo iniziale, effettuato in tempi e misure anomale rispetto a quanto già visto nel settore.Tanto da cogliere alla sprovvista, ieri,consumatori e investitori assieme. Fra i primi, chi aveva acquistato un iPhone nelle ultime settimane o al giorno stesso del lancio si è sentito defraudato: i forum della Apple sono intasati da richieste di risarcimento e giuramenti di vendetta, e non sono pochi gli utenti infuriati che minacciano di non comprare mai più prodotti della compagnia. Steve Jobs, Ceo di Apple, è corso ai ripari pubblicando online una lettera aperta con la quale promette 100 dollari di rimborso in buoni spesa a tutti i clienti della prima ora.
Gli investitori, dal canto loro, hanno interpretato la mossa come un tentativo di aumentare i volumi di vendita allargando il target di riferimento, a scapito, però, dei margini di guadagno. Così il titolo Apple ha perso la fiducia dei mercati, chiudendo la giornata con un-5,1%a Wall Street.
In realtà, c’era chi se lo aspettava: già da tempo iSuppli,società di ricerche specializzata nell’analisi del mercato dell’elettronica, aveva evidenziato un ampio spazio di manovra per Apple, calcolando un margine di guadagno di oltre il 50%su ciascun iPhone venduto. Secondo molti analisti, comunque, uno sconto di duecento dollari sarebbe eccessivo e, soprattutto, prematuro, con il prodotto ancora in testa alle classifiche di vendita degli smartphone americani. Sempre iSuppli, infatti, stima che l’iPhone abbia già conquistato una quota del mercato Usa pari all’1,8%,e che sia destinato entro il 2011 a raggiungere i 30 milioni di esemplari venduti.
Le ragioni dietro la mossa di Steve Jobs sarebbero dunque tutt’altro che limpide,nonostante lo stesso Ceo abbia dichiarato che «va a beneficio sia della Apple che di tutti gli utenti l’avere più clienti possibile sotto la tenda dell’iPhone. Crediamo fortemente che il prezzo di 399 dollari ci aiuterà a ottenere proprio questo nella prossima stagione natalizia ».
La decisione di Jobs, però, potrebbe anche avere a che fare con il lancio dei nuovi modelli di iPod touch, che presentano caratteristiche in tutto e per tutto simili all’iPhone,fatta eccezione per la funzione di telefono. Con il nuovo prezzo,il cellulare di casa Apple verrà a costare solo un centinaio di dollari in più rispetto ai lettori Mp3, invogliando gli indecisi a fare un passo in più e pagare la differenza. La strategia aggressiva della compagnia della mela potrebbe avere un’altra conseguenza: rinfocolare la guerra dei prezzi tra le società specializzate in prodotti hi-tech, con conseguenze inattese per l’intero settore. Sino ad oggi, infatti, i ritrovati tecnologici di fascia alta sono sempre stati caratterizzati da margini di guadagno molto elevati per le compagnie produttrici. In tal senso, la capacità di generare aspettativa (“hype”, in gergo tecnico) attraverso opportune operazioni di marketing è diventato un asset molto importante,sul quale alcune compagnie sono riuscite a lucrare ottenendo ritorni immediati in termini di vendite al momento del lancio dei prodotti. Basti pensare alle file chilometriche di appassionati in attesa di acquistare, al giorno stesso dell’uscita nei negozi, il favoleggiato iPhone, senza che nessuno avesse avuto la possibilità di provarlo in anticipo. Fenomeni simili si erano già verificati per altri gadget tecnologici, come la console Playstation3 della Sony o l’X-Box360 della Microsoft.
Gli acquirenti della prima ora si trovano a pagare quella che viene definita ironicamente la “early adopter tax”, ovvero un prezzo notoriamente troppo alto, destinato a scendere man mano che la tecnologia sottostante diventa obsoleta.
Così, inevitabilmente, a meno di un anno dalla presentazione (e secondo molti mai troppo presto) la Sony ha tagliato di 100 dollari il prezzo della Playstation3, portandolo da 599 a 499 dollari. Pronta la replica della Microsoft,che ha ridotto il costo d’acquisto della sua Xbox360 da 399 a 349 dollari. Insomma, la consueta guerriglia di mercato. Mai prima d’ora, però, si era visto nel comparto hi-tech un ribasso tanto repentino come quello dell’iPhone,il che potrebbe costringere i principali competitor di Apple ( Nokia, Samsung e Motorola sul fronte della telefonia mobile, Sony e Microsoft su quello dei lettori Mp3) ad adottare strategie commerciali differenti per i loro prossimi prodotti. Potrebbe essere controproducente, infatti, proporre i cellulari di nuova generazione a prezzi stratosferici, quando la compagnia della mela porta avanti una politica tanto aggressiva. A tutto vantaggio dei consumatori.
Fonte:
Il Sole 24 Ore
Andrea Curiat