Il Brasile promuove il turismo arcobaleno
09/01/2009
È in rete da alcuni giorni il sito “The loveland“, patrocinato da Embratur, contenente informazioni sulla prossima Parata dell’orgoglio gay in svolgimento il 25 maggio a São Paulo. Oltre a quello di pubblicizzare l’evento, il suo scopo è lanciare una campagna d’informazione turistica rivolta al pubblico “Glbtt”, cioè gay, lesbiche, bisessuali, travestiti e transgender, abbreviazione con cui si tende a sostituire la vecchia “Gls”, comprendente le prime due categorie e i loro simpatizzanti.
Al di là delle sigle, più o meno politicamente corrette e delle definizioni un po’ stereotipate usate per descrivere l’universo omosessuale, come quella suggerita dalla denominazione del sito (”La terra dell’amore”), l’intento è offrire un’importante vetrina internazionale alla vocazione gay friendly del Brasile, da sempre nota e ora ufficialmente riconosciuta. A Rio de janeiro da diversi anni opera la prima e più importante agenzia di questo tipo in Brasile, la Rio G Travel, con recapito anche a Milano.
La manifestazione paulista, che regolarmente riunisce folle oceaniche (lo scorso anno furono tre milioni e mezzo di persone), offre quindi lo spunto per suggerire, non solo ai suoi partecipanti in arrivo dall’estero ma a chiunque sia interessato, itinerari e mete potenzialmente accattivanti. Il sito propone pacchetti di viaggio, un’agenda culturale, contenuti scaricabili e persino suonerie per cellulari. Il tutto legato alla Parata e garantito dalla Associação brasileira de turismo gls.
In una nota, il presidente di Embratur, Jeanine Pires, dichiara: «Vogliamo mostrare un Brasile multiculturale, che accoglie e rispetta la diversità. Per questo, abbiamo voluto approfittare della Parata dell’orgoglio gay di São Paulo per invitare i turisti stranieri a conoscere altre città e altre regioni del nostro Paese».
L’indirizzo del sito viene divulgato attraverso azioni di mailing mirate, dedicate a operatori che in tutto il mondo lavorano nel campo Glbtt, quali associazioni, enti, giornalisti, attivisti e formatori di opinione. Tra i Paesi che maggiormente inviano in Brasile turisti del segmento in questione, secondo Embratur, le prime sei posizioni sono occupate da Stati Uniti, Argentina, Francia, Italia, Spagna e Germania.
In aggiunta agli scopi sociali della campagna, rivolti al riconoscimento di un fenomeno ormai diffuso, ve ne sono senza dubbio altri più direttamente economici. Ai promotori dell’iniziativa e a tutto il settore turistico, infatti, non è sfuggito come il cliente “omo” abbia un potere di acquisto molto superiore rispetto a quello “etero”. I visitatori stranieri Glbtt del Brasile vi spendono oltre 200 dollari al giorno contro una media generale di 74, ancora una volta secondo informazioni fornite da Embratur.
Fonte:
Brasiliando
A. Forni