Il Brasile piange il giovane ucciso per errore
09/01/2009
Jean Charles de Menezes, freddato venerdì da Scotland Yard, lavorava a Londra da tre anni regolarmente. ll capo della polizia, britannica, Blair: “Gli agenti hanno l’ordine di sparare alla testa per uccidere sospetti kamikaze”
Londra, 24 luglio 2005 – Non era un terrorista islamico e non indossava materiale esplosivo. Jean Charles de Menezes era solamente un giovane elettricista brasiliano di 27 anni, che da tre risiedeva e lavorava a Londra con un regolare permesso e che, venerdi, dopo una serie di tragici errori, e’ stato ucciso dalla polizia con cinque colpi di pistola alla testa, dopo un drammatico inseguimento nella stazione della metropolitana di Stockwell.
Con la forte probabilità di un incidente diplomatico alla porta con il Brasile, ieri la verita’ e’ lentamente emersa. Dapprima la polizia londinese ha ammesso in sostanza di avere ucciso l’uomo sbagliato per un tragico errore. Quando poi dal Brasile sono giunte le notzie sull’identità della vittima, Scotland Yard a tarda sera ha pubblicato un nuovo comunicato in cui ribadiva che proprio del giovane elettricista si trattava, non di un complice dei quattro attentatori che giovedì scorso hanno tentato di far saltare in aria altri tre convogli della metropolitana e un autobus.
L’ammissione e’ ora destinata a rinfocolare le polemiche gia’ innescate per la licenza di “sparare per uccidere” in presenza di un possibile terroorista. Ma non solo. Il governo brasiliano ha gia’ fatto sapere che esige spiegazioni e che il ministro degli Esteri, Celso Amorin, atteso domenica a Londra per un incontro sulla riforma dell’Onu, chiedera’ di essere ricevuto al Foreign Office dal suo omologo Jack Straw. ”Il governo brasiliano e’ scioccato per il fatto che un concittadino sia stato apparentemente vittima di un errore della polizia londinese – si legge in un secco comunicato diffuso nella capitale Brasilia – siamo in attesa di spiegazioni”.
Sulla vicenda di Stockwell indagano il direttorato della polizia per la condotta professionale e una commissione indipendente. Insieme tenteranno di capire com’é possibile che un ragazzo di 27 anni, forse con qualcosa da nascondere o forse solo spaventato vista la sua precipitosa fuga all’alt della polizia, sia stato ammazzato con colpi sparati a bruciapelo davanti a decine di passeggeri terrorizzati della metropolitana. “E’ una tragedia che qualcuno perda la vita in queste circostanze, e la polizia esprime il proprio rammarico – aveva detto nel pomeriggio un portavoce della polizia londinese – siamo ora certi che non era collegato con gli attentati del 21 luglio”.
“L’uomo – ha si era giustificato il portavoce – e’ uscito da un palazzo nella zona di Stockwell che era sotto sorveglianza da parte della polizia nell’ambito delle indagini sugli attacchi del 21 luglio. E’ stato seguito da agenti alla stazione della metropolitana”. ”Quello che indossava (portava un ampio giaccone nonostante il caldo) e il suo comportamento hanno aumentato i sospetti degli agenti”, ha proseguito. Venerdi il capo della polizia londinese Ian Blair aveva detto che la sparatoria “era direttamente collegata all’indagine sul terrorismo”, ma molti interrogativi erano stati sollevati da subito su questo incidente. Chi era davvero quell’uomo? Poteva essere preso vivo?
In ogni caso, oggi il capo della polizia britannica Ian Blair ha confermato oggi che gli agenti hanno ordine di sparare alla testa per uccidere sospetti kamikaze, nonostante che venerdi’ un brasiliano sia stato ucciso per errore dalla polizia nella stazione di Stockwell della metropolitana di Londra.
Il giovane brasiliano e’ morto tragicamente in terra straniera per le disposizioni vigenti nell’ambito della cosiddetta Operation Kratos, una sorta di codice anti-terrorismo che obbliga gli agenti delle squadre a sparare alla testa di possibili uomini-bomba, nel tentativo di impedire al kamikaze di farsi saltare in aria. Ma l’uomo ucciso, era subito emerso, non aveva addosso esplosivi.
In un Paese dove ancora oggi le armi le portano solo alcune unita’ (come la SO-19 entrata in azione ieri a Stockwell) e in cui le persone uccise dalla polizia sono una rarita’, la sparatoria nel metro’ aveva creato forte impressione e innescato subito polemiche ora destinate ad intensificarsi. Azzam Tamimi, portavoce dell’associazione dei Musulmani britannici ha chiesto una revisione delle consegne della polizia: “Ci dovrebbe essere. Questa politica dello sparare per uccidere e’ molto pericolosa”, ha detto. Per Iqbal Sacranie, segretario generale del Consiglio dei musulmani britannici, “mentre accettiamo il fatto che la polizia e’ sotto tremenda pressione per prendere i criminali che vogliono fare stragi per le strade di Londra, e’ assolutamente vitale assicurare che innocenti non vengano uccisi per eccesso di zelo”.
La Ipcc ha promesso chiarezza nella sua indagine, conscia del fatto che l’incidente potrebbe gettare un’ombra sulle operazioni antiterrorismo. “Nello svolgere questa indagine – ha affermato Nick Hardwick, presidente dell’organismo – la Ipcc fara’ si’ che nulla accada che possa interferire con le urgenti indagini della polizia per trovare i responsabili dei recenti attentati a Londra ed impedire altri attacchi”. Dal canto suo, Shami Chakrabati, direttore dell’organizzazione per i diritti umani Liberty, ha affermato che “in casi del genere, specie in questo momento di grande tensione, ci dev’essere una rapida, completa e indipendente indagine su quanto e’ successo, questa deve riguardare anche le istruzioni e l’addestramento dati agli agenti”.
Fonte:
RomaOne.it
Ansa