Il Brasile nuova frontiera per i mastri gelatieri
01/12/2014
BELLUNO. Nei rapporti con il continente sudamericano, in particolare con il Brasile, la realtà veneta, e soprattutto quella bellunese, può cogliere delle importanti opportunità di sviluppo e di lavoro. A esserne convinto è Oscar De Bona, presidente di Abm e Longarone Fiere: «Una dimostrazione delle potenzialità che possono derivare dal legame, frutto di secoli di emigrazione tra Sud America, la nostra provincia e il Veneto», precisa, «è data per esempio dal fatto che martedì il ministro federale della cultura del Brasile, Marta Suplicy, riconoscerà il Taliàn – lingua parlata quotidianamente nel sud del Brasile, frutto di un miscuglio tra parlate venete – come Patrimonio culturale immateriale del paese». «In un periodo in cui Europa e Italia sono in crisi, è la “prova” che esistono possibilità che, se perseguite, permetteranno di sviluppare scambi economici con paesi emergenti, sfruttando anche questo filone culturale».
Ma il filone è anche un altro. Ed è quello che ha legato dalla fine del 1800 la provincia di Belluno alla Germania, ma che ora può oltrepassare l’oceano e arrivare in Sud America. «Parliamo naturalmente del gelato», dice ancora De Bona, che dal 29 agosto al 6 settembre, insieme a Fortunato Calvi, Fausto Bortolot, Luigino Dal Farra, Adriano Zoldan e Paolo Vello, ha partecipato all’Expointer, la grandissima fiera di Porto Alegre dedicata ai prodotti della terra, che ogni anno richiama milioni di persone. «Siamo stati ospiti con uno stand dedicato al gelato», ricorda De Bona, «e abbiamo presentato quello all’erba Mate. Ha avuto un successo clamoroso, con centinaia di persone in coda per l’assaggio».
«Durante il viaggio in Brasile è stato possibile far conoscere il gelato artigianale, ma anche costruire rapporti di tipo economico con i produttori di erba Mate, con sbocchi commerciali in tutto il Sud America», spiega De Bona. «Alla fiera era presente anche Dilma Rousseff, recentemente confermata alla presidenza del Brasile».
Ma la novità importante è anche un’altra: a breve, probabilmente a fine novembre, si dovrebbe arrivare alla firma di un protocollo d’intesa con l’Unesc, l’Università di Santa Catarina in Brasile, per avviare un nuovo indirizzo di studio dedicato proprio alla lavorazione del gelato. «Questa Università conta 20 mila studenti», evidenzia De Bona. «Dalla città di Criciuma, il cui sindaco è Marcio Burigo, originario di Soverzene, negli anni 2000-2005 molti giovani oriundi veneti sono tornati in Italia per ottenere la cittadinanza e da qui sono poi andati in Germania a lavorare nelle gelaterie dei bellunesi per imparare il mestiere. Ora che la crisi ha colpito l’Europa, il percorso è inverso, con il rientro in Sud America e l’apertura di gelaterie». Insomma, i gelatieri bellunesi possono trovare oltre oceano un fiorente mercato. «I bellunesi», aggiunge De Bona, «con la grande rete di emigrazione (in Brasile le famiglie dell’Abm sono 16, e non manca la volontà di avviare un ricambio generazionale, ndr), non hanno rivali, né tedeschi né trentini».
Intanto il 30 novembre si inaugura a Longarone la 55ma Mig. «Ci saranno imprenditori da Cina, Russia, Turchia, Rio Grande do Sul, Santa Catarina. Parteciperanno all’inaugurazione Joares Ponticelli, presidente dell’assemblea legislativa di Santa Catarina, il vice governatore Eduardo Moreira, il segretario per l’educazione Eduardo Deschamps, Marcelo Trevisani, segretario per le relazioni con l’estero, oltre all’ex sindaco di Urussanga Francisco Pilotto. Aspettiamo la conferma di Gildo Volpato, rettore Unesc».
Fonte:
Corriere Alpi