Il Brasile dimezza il sostegno al real, ma sale l’inflazione attesa

04/01/2015

La banca centrale del Brasile, guidata dal governatore Alexandre Tombini, ha annunciato che dimezzerà le operazioni di sostegno al real, intervenendo nel 2015 con aste quotidiane per la vendita di dollari al ritmo di 100 milioni per ogni seduta dal lunedì al venerdì. Messo in atto nell’agosto del 2013, quando il real iniziò a cedere contro il biglietto verde, dopo l’annuncio del “tapering” da parte della Federal Reserve, prevede la vendita di 200 milioni di dollari al giorno, il piano prevede ad oggi la vendita quotidiana di 200 milioni di dollari.

Eppure, l’interventismo dell’istituto non ha fermato la caduta della valuta, che ha ceduto quest’anno l’11%, attestandosi ieri a un cambio di 2,6576 contro la divisa americana.

Crollo real e inflazione Brasile

Il deprezzamento del real ha provocato un’impennata dell’inflazione, salita oltre il 6,5%, tasso massimo di tolleranza della banca centrale, che un target a medio termine del 4% più o meno un margine del 2,5%. Le aspettative d’inflazione a due anni risultano salite al 7,22% (+0,11% in un mese), come risulta dalla differenza tra i rendimenti dei bond legati all’inflazione e gli swap sugli interessi.

Proprio la crescita eccessiva dei prezzi ha fatto scendere la fiducia dei consumatori ai livelli più bassi dal 2008, sebbene il pil sia tornato a crescere dello 0,1% nel terzo trimestre, dopo due trimestri consecutivi in calo. La crescita quest’anno, però, dovrebbe essere dello 0,2%, il tasso più basso dal 2009.

Gli analisti confidano che il nuovo ministro designato alle Finanze, Joachim Levy, saprà gestire una politica fiscale più ordinata, avendo già annunciato maggiori tagli alla spesa del suo predecessore, l’attuale ministro Guido Mantega. L’alta spesa pubblica e il deficit più alto dell’ultimo decennio (quasi al 5% del pil in ottobre) sono tra i fattori scatenanti l’aumento dei prezzi.

Quanto alle ripercussioni dell’annuncio della banca centrale, pare che nel breve periodo si potrebbe registrare un ulteriore indebolimento del real, che non dovrebbe, però, cadere sul mercato, essendo già abbastanza deprezzatosi da un anno e mezzo a questa parte. In più, data anche l’elevata crescita dei prezzi, Tombini potrebbe alzare ancora di più i tassi, con effetti benefici anche sulla valuta.

 

Fonte:
Il Messaggero