Il Brasile attrae gli investimenti esteri, ma resta un Paese “difficile”
25/04/2013
Nonostante la forte attrazione che esercita sugli investitori, il Brasile rimane al 126simo posto nella classifica dei Paesi in cui è più difficile fare business – Lo svantaggio di operare nel Paese è l’alto tasso di protezionismo e una diversa cultura.
In un periodo in cui il Brasile sta emergendo come una forte economia a livello internazionale, molte società guardano al Paese sudamericano per possibili investimenti. Tuttavia, il mercato della maggiore economia latinoamericana resta difficile da penetrare. Una classifica della World Bank/IFC lo pone infatti al 126esimo posto tra i Paesi più difficili con cui fare business in un pool di 183 Paesi.
“I consumatori brasiliani hanno un grande potere d’acquisto” sostiene Bastien Blanc, head del marketing e della comunicazione della società di consulenza Europartner. “Un Paese di 200 milioni di abitanti con stipendi in aumento e una classe media in crescita sono una miniera d’oro perché si tratta di un mercato di persone che per lo più non hanno abitudini di acquisto consolidate, come succede in Europa”. Lo svantaggio di operare nel Paese è però l’alto tasso di protezionismo e una diversa cultura. “Differenze culturali, limitazioni legali, l’accounting e ottenere visti e autorizzazioni sono gli elementi critici nell’investimento in Brasile” spiega Blanc. Una notizia positiva è che il presidente Dilma Rousseff avrebbe promesso di contenere i costi per le imprese straniere operanti in Brasile.
Fonte:
First Online