Il 37% del fatturato delle Pmi europee arriva dalle esportazioni

02/07/2008

Che le esportazioni trainassero le nostre imprese è cosa nota. La forte propensione all’esportazione non riguarda però solo le piccole medie imprese italiane, ma anche quelle del resto d’Europa. Un’indagine realizzata dal gruppo Seat Pagine gialle, ha evidenziato come il 37% del fatturato delle Pmi europee arriva dalle esportazioni. I dati sono emersi incrociando i database informativi di Pagine gialle con i risultati di un sondaggio online, insieme alle consultazioni mondiali del sito europages.com, del gruppo Seat. La maggioranza delle aziende europee (il 65%) vende i prodotti e servizi all’estero. Ad avere maggior propensione all’export sono quelle con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 200 (il 74%).A puntare di più sul mercato estero sono soprattutto le aziende manifatturiere (l’82% delle imprese esporta), il commercio all’ingrosso (66%) e quello della distribuzione (66%). Tra i settori più dinamici c’è quello delle costruzioni (esporta l’87%), il tessile (72%), l’industria metalmeccanica (87%) e l’agro-alimentare (69%). Per l’anno prossimo il 56% delle Pmi intervistate prevedono un aumento della quota di fatturato derivante dalle attività di export. Tra i più ottimisti la Spagna (67%). Mentre la Germania e l’Italia lo sono meno: rispettivamente il 49% e il 51% delle imprese prevede un aumento delle vendite oltreconfine.

Ue, primo mercato per l’export
L’Unione europea si conferma un mercato privilegiato per le imprese dei paesi membri. Gli scambi commerciali sono più intensi fra i Paesi del nucleo centrale dell’Unione Europea (Germania, Francia, Italia e Spagna). L’Italia mostra la maggior propensione a esportare nei paesi dell’Ue allargata: il 51% delle nostre imprese ha detto di esportare in quest’area. Solo la Germania fa di più (59%). Tra le imprese dell’Europa a 15 però, è l’Italia è l’interlocutore privilegiato: il 35% delle aziende ha detto di importare beni e servizi dal nostro Paese. Tra i paesi emergenti, Brasile, Russia, India e Cina risultano i mercati più interessanti. È qui che le aziende italiane intendono aumentare le esportazioni.

I nuovi mercati si conquistano in rete
Internet è il mezzo di promozione preferito. Il 58% delle imprese lo considera il primo strumento. Solo le imprese francesi fanno eccezione, preferendo le fiere. A investire di più in comunicazione sono le PMI (50-199 addetti) e le grandi imprese con meno di 200 addetti che hanno una quota di fatturato derivante dalle attività di export superiore al 40%. La stragrande maggioranza delle imprese (95%) si promuove sul proprio sito. Poche invece quelle che acquistano banner o inserzioni pubblicitarie su altri siti. Fanno eccezione i motori di ricerca, molto utilizzati dalle imprese tedesche (il 34%) e spagnole (25%).

Lombardia, locomotiva anche nell’export
Lombardia e Veneto guidano la classifica delle regioni italiane più votate all’export. Sono 34.788 gli operatori lombardi ad esportare o ad avere un’attività all’estero. Più del doppio della seconda classificata: in Veneto sono 16.592. La maggior parte delle aziende italiane che esportano fanno parte del settore Manifatturiero, seguito da Commercio all’ingrosso e Logistica. Settori dinamici si dimostrano anche l’Editoria e Comunicazione High tech. (A.Fr.)

Fonte:
Il Sole 4 Ore