Ice-Istat: il passo incerto del made in Italy
09/01/2009
Il 2005 sta procedendo in salita per le esportazioni italiane, dopo aver parzialmente recuperato nel 2004 la caduta del precedente biennio. La ripresa del commercio mondiale si scontra con l’effetto di freno dell’apprezzamento dell’euro e la perdita di competitività della nostra industria. La sintesi del Rapporto annuale dei due istituti.
Nei primi quattro mesi del 2005 i dati complessivi del commercio estero italiano mettono in evidenza una crescita delle esportazioni di merci pari al 5% nei valori correnti rispetto al corrispondente quadrimestre di un anno prima. Nell’ambito dei paesi dell’Unione europea, che incidono per quasi il 60% sul totale dell’interscambio, l’aumento delle nostre vendite è del 3,8% nello stesso periodo, mentre con i paesi extra Ue la dinamica dell’export in valore ha toccato il +7,6% nei primi cinque mesi, pur risultando molto inferiore a quella delle importazioni (+15%, su cui pesa il caro petrolio).
I conti economici nazionali del primo trimestre 2005 mostrano, per contro, un calo delle esportazioni di beni e servizi a prezzi costanti, sia nei confronti del periodo precedente (-4,1%) che dello stesso trimestre del 2004 (-0,5% tendenziale).
Nel 2004 le esportazioni di beni e servizi hanno messo a segno un parziale recupero (+3,2% nei valori reali), dopo la sensibile flessione (-5%) del biennio precedente. Nel corso dell’anno l’andamento è stato molto fluttuante: alla significativa ripresa dei due trimestri centrali ha fatto seguito una pesante contrazione in termini congiunturali nell’ultimo quarto, che è continuata nel primo trimestre 2005.
La crescita dell’export è stata sostenuta lo scorso anno dal notevole sviluppo del commercio mondiale (+10% circa), in cui la quota dell’Italia si è ulteriormente ridotta, scendendo un po’ al di sotto del 3% se valutata a prezzi costanti (era pari al 4,5% a metà degli anni 90). Negli ultimi anni, in particolare, il divario di crescita tra le nostre esportazioni e quelle degli altri paesi dell’area euro è sensibilmente aumentato, in coincidenza con l’accelerazione degli scambi internazionali.
Il made in Italy, pur rialzando la testa, non è stato dunque in grado di sfruttare adeguatamente le opportunità offerte dalla rilevante espansione del commercio internazionale, a causa della perdita di competitività dei nostri prodotti.
Le vendite italiane sui mercati esteri continuano, infatti, a risentire sia di fattori contingenti, quali l’apprezzamento dell’euro, sia di problemi strutturali, legati alla specializzazione dell’industria nei settori a minor valore aggiunto (esposti alla concorrenza dei paesi a basso costo del lavoro) e alla sua dipendenza da mercati di sbocco poco dinamici. L’export verso i paesi dell’area euro è, per esempio, leggermente diminuito nel 2004 (-0,9%), riflettendo la debolezza della congiuntura europea e di quella tedesca in particolare.
Più sostenuta è stata invece, sempre nel 2004, la dinamica delle esportazioni verso i paesi extraeuropei (+5,4% in volume), grazie alla forte domanda proveniente dall’Asia e dalla Russia. L’avanzo commerciale nei confronti di queste aree geografiche si è, tuttavia, significativamente ridotto e il saldo dell’interscambio complessivo è, di conseguenza, andato in rosso per la prima volta dopo dodici anni, per il calo di competitività legato alla notevole svalutazione del dollaro e il nuovo sensibile aumento del prezzo del petrolio.
La progressiva erosione di quote di mercato delle merci italiane è avvenuta in un contesto di forte sviluppo nel commercio internazionale dei paesi emergenti, la cui specializzazione merceologica è in parte simile a quella dei nostri esportatori. La loro composizione settoriale, poi, mostra una specifica debolezza nei prodotti a più elevato contenuto di tecnologia, dove la domanda mondiale si presenta molto dinamica.
Ice e Istat in collaborazione
La collaborazione tra Ice e Istat nell’ambito del Sistema statistico nazionale ha dato luogo, per il settimo anno a partire dal 1999, alla presentazione congiunta delle due principali pubblicazioni statistiche sul commercio estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane: L’Italia nell’economia internazionale-Rapporto Ice 2004-2005 e l’Annuario statistico del commercio estero e attività internazionali del le imprese Istat-Ice 2004.
La base informativa così resa disponibile è, quindi, molto ampia e articolata, in grado di meglio soddisfare le esigenze conoscitive degli operatori pubblici e privati. Una più approfondita utilizzazione dei dati sugli scambi con l’estero delle merci e dei servizi e di quelli relativi agli investimenti diretti esteri consentono, infatti, un’analisi puntuale del sistema produttivo e commerciale dell’azienda Italia nel contesto dell’integrazione europea e della globalizzazione dei mercati.
Il Sole 24 Ore
5/7/2005