Guai a perdere i campioni del Made in Italy
12/04/2009
"Non c'è ripresa economica senza un nuovo e vigoroso impulso al commercio mondiale, oggi in caduta dopo venticinque anni di crescita ininterrotta. Certo, c'è bisogno di un maggiore coordinamento tra nazioni e grandi aree geografiche per governare la globalizzazione meglio di quanto fatto finora. Ma, come mondo dell'industria, diciamo un no fermo ad ogni forma di protezionismo che impoverisce tutti e soprattutto un Paese come il nostro che ha una vocazione all'esportazione e all'apertura agli scambi". È stata molto chiara, anzi inequivocabile, Emma Marcegaglia, Presidente della Confindustria, parlando all'ultimo convegno di Palermo sui temi cruciali della lotta contro la crisi economica. L'ondata di protezionismo che percorre i mercati mondiali va contrastata a tutti i costi. È controproducente per gli stessi Paesi che la stanno propugnando. Ed è una grave minaccia per l'Italia e per le migliaia di aziende campionesse del Made in Italy.
"Come Confindustria porteremo in modo fermo questa nostra visione al G8 che ospiteremo in Italia a fine aprile", ha detto ancora la Marcegaglia. Che ha usato toni forti nel denunciare la situazione di stasi che si è venuta a creare e nell'indicare le soluzioni. "Bisogna usare la parola giusta: emergenza", ha quasi gridato. "L'emergenza è che sono concretamente a rischio migliaia di piccole aziende italiane, soprattutto quelle che in questi anni hanno investito con coraggio, sono cresciute e hanno esportato. Quelle più internazionalizzate. È il momento di usare il linguaggio della verità. Rischiamo di perdere nei prossimi mesi i veri campioni del Made in Italy e della speranza italiana".
È una emergenza vera. Non è una boutade mediatica. È un'esigenza che ci obbliga a indicare interventi precisi, fermi, chiari e soprattutto rapidi.
Per Emma Marcegaglia sono tante le cose da fare subito, e il compito spetta alla politica. La lotta alla criminalità, che sta rialzando la testa; le nuove regole da dare alla finanza, cioè al settore che è imploso generando la crisi; in particolare, le nuove regole del credito alle imprese, che sostengano le banche ma senza strangolare i loro clienti, appunto gli imprenditori; la salvaguardia del liberismo dalle tentazioni del neo-statalismo; gli investimenti pubblici nelle infrastrutture; e i "soldi veri" da dare alle imprese, smobilizzando i crediti della pubblica amministrazione e rianimando l'erogazione dei prestiti, ad esempio. Un appello che ha poi condotto alle misure di fine marzo con cui il governo ha effettivamente iniziato a venire incontro alle esigenze delle imprese. Insomma, un intervento di alto profilo, insieme grido d'allarme, appello ed ultimatum rivolto dalla principale rappresentante del mondo delle imprese alla politica. Un appello raccolto dal governo. Si tratta ora di misurare nel tempo gli effetti di questo dialogo teso e difficile ma per una volta, almeno sulle prime, molto costruttivo.
EMMA MARCEGAGLIA
Imprenditrice italiana, Emma Marcegaglia è stata eletta il 13 marzo 2008 alla presidenza di Confindustria per il quadriennio 2008-2012, prima donna a ricoprire tale carica.
Amministratore Delegato della Marcegaglia SpA e di tutte le Società controllate, ricopre inoltre la carica di Presidente della Fondazione Areté Onlus, che sostiene le attività di Vita-Salute San Raffaele, ed è membro permanente dell'"Enterprise Policy Group – Professional Chamber" e del Comitato Esecutivo dell'Aspen Institute Italia. Prima di essere eletta a capo di Confindustria, ha ricoperto gli incarichi di vicepresidente di Confindustria per l'Energia e per il coordinamento delle politiche industriali e ambientali, e vicepresidente di Confindustria per l'Europa. Inoltre, è stata Presidente Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria e Presidente dello YES (Young Entrepreneurs for Europe).
Fonte:
Italplanet News