Gruppo Campari non sente la crisi e vola a +14%. In Brasile +30%
11/11/2010
Roma, 11 nov (Il Velino) – Vola alto il Gruppo Campari che supera la crisi e registra nei primi nove mesi dell’anno un aumento delle vendite del 14.1 per cento. Per un fatturato di 794.9 milioni di euro. L’azienda degli aperitivi continua a crescere mantenendo il trend positivo degli scorsi anni. Con una variazione organica in aumento del 6,8 per cento sul 2009, il margine di contribuzione – si legge in una nota diffusa dal Gruppo della bevanda rossa – è pari a 324,6 milioni di euro pari a un +16,5 per cento. Aumento che si traduce in una crescita organica dell’8,9 per cento e in un aumento del 40,8 per cento delle vendite. Per quanto riguarda L’EBITDA prima di oneri e proventi non ricorrenti, Campari vola a quota 205,3 milioni (+15,5 per cento, crescita organica +10,7 per cento, 25,8 per cento delle vendite) mentre per l’EBIT prima di oneri e proventi non ricorrenti, a quota 186,4 milioni (+16,9 per cento, crescita organica +12,3 per cento, 23,4 per cento delle vendite). L’utile prima delle imposte è pari a 156,3 milioni di euro (registrando un +16,9 per cento) e, grazie alla sostenuta generazione di cassa e a effetti cambio positivi, il debito finanziario netto è in calo a 590,5 milioni di euro rispetto ai 630,8 milioni registrati al 31 dicembre 2009
“Nei primi nove mesi del 2010 il Gruppo Campari ha conseguito risultati molto positivi, con tutti gli indicatori di performance in forte crescita”, spiega una nota della Davide Campari Milano Spa. “Nel terzo trimestre è proseguito, per il terzo periodo consecutivo, il trend positivo della crescita organica delle vendite nette (3,7 per cento), grazie al buon andamento dei consumi nelle principali combinazioni di prodotto e mercato, in particolare degli spirit”. Bob Kunze-Concewitz, Chief Executive Officer: ‘La nostra performance nei primi nove mesi del 2010 è stata molto positiva, con tutti gli indicatori in forte crescita. Relativamente alla restante parte dell’anno, confermiamo le nostre aspettative circa uno scenario bilanciato in termini di rischi e opportunità. Siamo ottimisti riguardo alle nostre prospettive complessive per il 2010 e per il medio termine’.
Gli spirit, che rappresentano il 76,5 per cento del business (in crescita rispetto al 73,2 per cento dei primi nove mesi del 2009), hanno registrato una variazione delle vendite del +19,2 per cento, determinata da una crescita organica del +10,1 per cento, da un impatto positivo dei cambi del +4,1 per cento e da un effetto perimetro del +5,0 per cento. Il brand Campari – prosegue la nota – ha registrato una crescita del +8,6 per cento a cambi costanti (+12,1 per cento a cambi effettivi), grazie alla positiva performance nei principali mercati europei e a una forte ripresa delle vendite sul mercato brasiliano. Le vendite di SKYY sono cresciute del +3,9 per cento a cambi costanti (+8,0 per cento a cambi effettivi), grazie al positivo andamento della gamma SKYY negli Stati Uniti e a una forte crescita nei principali mercati internazionali. Aperol ha confermato l’andamento molto sostenuto dei consumi (+36,6 per cento a cambi costanti) in Italia e all’estero, con particolare riferimento ai mercati tedesco e austriaco. Camparisoda ha chiuso i primi nove mesi in leggera crescita rispetto allo scorso anno (+0,7 per cento).
Le vendite dei brand brasiliani hanno segnato una crescita molto importante delle vendite (+31,2 per cento a cambi costanti), grazie al successo dell’implementazione della nuova politica commerciale e a un confronto favorevole rispetto al corrispondente periodo del 2009. I primi nove mesi 2010 – spiega la nota – sono stati positivi anche per GlenGrant (+5,6 per cento a cambi costanti), mentre Cynar ha registrato performance in lieve calo. Gli wine, che rappresentano il 12,3 per cento delle vendite, hanno registrato una crescita del +2,1 per cento, determinata da una variazione negativa del business organico del -0,8 per cento, da una variazione positiva di perimetro del +1,2 per cento e da un impatto positivo dei cambi del +1,7 per cento. Il brand Cinzano ha registrato una performance positiva: in particolare gli spumanti Cinzano hanno incrementato le vendite del 7,8 per cento (+8,4 per cento a cambi costanti), grazie al buon andamento del mercato russo; per il vermouth Cinzano la crescita è stata del 6,5 per cento (+8,6 per cento a cambi costanti), in particolare grazie alla ripresa nell’importante mercato russo. Le vendite di Sella&Mosca hanno registrato una contrazione del 1,7 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2009, mentre Riccadonna ha segnato una momentanea contrazione, esclusivamente dovuta al passaggio sulla nuova piattaforma distributiva del Gruppo nell’importante mercato australiano.
I soft drink, che rappresentano il 9,8 per cento delle vendite, hanno registrato – si legge ancora nella nota del Gruppo Campari – una variazione del -3,0 per cento. Il risultato positivo del trimestre (+1,9 per cento) ha portato ad un parziale recupero delle perdite registrate nel primo semestre. La performance delle linee soda e acque minerali (-3,9 per cento) ha risentito delle condizioni climatiche non favorevoli. Il ritorno alla crescita di Crodino nel terzo trimestre (+1.8 per cento) ha portato al miglioramento della performance nei nove mesi (-2,6 per cento) rispetto al primo semestre. Relativamente alla ripartizione geografica, le vendite del primi nove mesi del 2010 sul mercato italiano, pari al 35,1 per cento del totale (39,3 per cento nel primi nove mesi 2009), hanno registrato una crescita del +2,1 per cento, determinata dal positivo contributo della crescita organica (+2,7 per cento), in parte compensata da un effetto perimetro negativo del -0,6 per cento. Le vendite nel resto d’Europa, pari al 22,8 per cento delle vendite consolidate, hanno segnato una crescita del +15,1 per cento, determinata da una crescita del business organico del +13,7 per cento, grazie a una buona performance di tutti i mercati principali dell’Europa occidentale e orientale, da una variazione di perimetro positiva del +0,6 per cento e da un effetto cambi del +0,8 per cento.
Le vendite nell’area Americhe, pari al 35,3 per cento del totale, hanno registrato – si legge nella nota del Gruppo – una crescita complessiva del +30,3 per cento, determinata da una variazione organica positiva del +13,1 per cento, un effetto cambi positivo del +8,4 per cento e un effetto perimetro positivo del +8,8 per cento, quest’ultimo dovuto all’acquisizione di Wild Turkey. Il business organico del mercato USA ha registrato una crescita del +6,0 per cento, un effetto perimetro positivo del +11,2 per cento e un effetto cambi del +3,8 per cento. In Brasile, le vendite hanno registrato a livello organico una crescita del 31,4 per cento, grazie al ritorno a un andamento normalizzato. Alla performance dell’area brasiliana hanno positivamente contribuito anche l’effetto perimetro (+2,0 per cento) e un significativo effetto cambi (+27,5 per cento). L’area resto del mondo (che include anche le vendite duty free), pari al 6,7 per cento del totale, ha registrato una variazione complessiva del +7,3 per cento, determinata da una crescita di perimetro del +19,2 per cento, da un effetto cambi del +7,2 per cento e da una variazione organica del -19,1 per cento, dovuta principalmente al passaggio sulla nuova piattaforma distributiva del Gruppo nell’importante mercato australiano.
Il Velino