Grandi opere, in Italia –18% gli investimenti. In Brasile 230 mld per le infrastrutture urbane

18/10/2013

n Italia il settore delle grandi opere ha visto finora una pesante diminuzione di gare, bandi e investimenti: secondo i dati Cresme relativi a giugno 2013, la flessione è stata del 19% per numero di gare e del 31% per valore economico.

In Brasile, invece, il mercato delle grandi opere è in forte sviluppo e il governo ha lanciato un piano di investimenti da 230 miliardi di dollari per le infrastrutture urbane: 120 miliardi per strade, ferrovie in generale, Alta Velocità, porti e aeroporti, oltre 70 miliardi per l’aspetto energetico, dall’acqua alle energie alternative fino alla distribuzione energetica, e circa 40 miliardi di dollari per oil&gas.

“Il Paese ha una tale crescita che si prospetta che nel 2020 saremo la quinta economia globale. Una evoluzione straordinaria se si pensa che dieci o vent’anni fa eravamo piuttosto indietro. C’è un grosso sviluppo perché c’è una grossa necessità di infrastrutture. E tutto questo aspetto è fondamentale per gli ingegneri”, ha spiegato Tarcisio B. Celestino, Ing. Civile M.S.Ph.D e vice presidente ITA AITES, intervenuto alla tavola rotonda dal titolo “Investimenti e grandi opere in Italia e nel mondo”, che ha inaugurato la prima edizione di Expotunnel, il Salone delle Tecnologie per il Sottosuolo in programma a Bologna fino al 19 ottobre.

Il progetto “Connettere L'Europa”

Al convegno è intervenuto con un videomessaggio il professor Carlo Secchi, Coordinatore Europeo dei Progetti Prioritari PP3 – PP19 (TEN –T Trans European Transport Network), che ha illustrato l'iniziativa “Connettere L'Europa” lanciata dall'Unione Europea per realizzare nei 28 Stati membri una rete europea dei trasporti robusta che collegherà l'est all'ovest (LEGGI TUTTO). “Il tema del miglioramento del sistema infrastrutturale in Europa è da tempo all’attenzione dell’Unione Europea, inoltre dal 1994 in poi si sono inaugurati vari progetti. Senza un sistema di trasporto integrato è difficile avere un mercato unico veramente tale. In questo contesto è stata messa appunto l’iniziativa Connettere L’Europa nel periodo 2014-2020”, ha spiegato Secchi.

9 corridoi e fondo da 23,1 miliardi

L’iniziativa “Connettere L’Europa” si basa sul disegno dei Corridoi che collegano i vari paesi tra di loro e l’Italia è interessata da quattro di questi, quello nord – sud che passa per il Brennero, quello che da Genova va a Rotterdam, quello che da Venezia va verso il Baltico, e quello trasversale che include la Torino Lione ma che riguarda un tratto di più di 5mila km, dall’estremo sud della Francia fino al confine dell’Ucraina. L’Italia è quindi perfettamente inserita nel disegno complessivo. “Per sostenere lo sforzo dell’UE – spiega Secchi – è stata messa a punto la Connecting Europe Facility, un fondo che nell’ambito della programmazione finanziaria di sette anni 2014-2020 ha una dotazione di 23,1 miliardi per i trasporti, più altre cifre modeste per l’ interconnessione nei sistemi elettrici, la banda larga e quant’altro. Le cifre disponibili per il sistema di infrastrutture e trasporto, 23,1 miliardi di Euro, verranno assegnate prevalentemente alla cosiddetta rete centrale, il core network, che è quello che connette i poli principali, ad esempio le grandi capitali, i grandi aeroporti e i grandi porti. Si è giunti a una rete centrale che avrà priorità nell’utilizzo dei finanziamenti e che viene integrata da una rete globale, più affidata agli sforzi e iniziative nazionali”.

Project bond per 2 miliardi

Oltre a questa disponibilità finanziaria per i sette anni, sono stati messi a punto anche degli strumenti finanziari innovativi, come i project bond, che potranno godere, nell’ambito dei 23,1 miliardi, di circa 2 miliardi di Euro, ma che poi produrranno un importante un effetto leva di almeno una decina di volte. L’idea è di mobilitare risorse anche provenienti dal settore privato, viste le risorse ingentissime per completare il disegno e alla luce dei problemi dei bilanci pubblici. Entro 2020 i progetti più importanti vanno impostati e completati per il 2030 nella rete centrale, mentre entro il 2050 dovrà essere completata la rete globale, quella cioè maggiormente affidata ai vari Paesi.

Nei giorni in cui si svolge a Bologna ExpoTunnel, a Tallin in Estonia si svolgono le tradizionali giornate TEN-T, occasione di riflessione e incontro tra operatori e governi su questa tematica. In particolare, verrà presentata la versione definitiva del disegno “Connettere l’Europa”, con approfondimento delle tematiche finanziarie e lo scambio di best practice sui progetti più interessanti dai vari Paesi.

 

Fonte:
Casa & Clima.com