Gli italiani non più formiche
09/01/2009
Diminuiscono i non risparmiatori ma chi non risparmia non lo fa per scelta. E’ un quadro «in chiaroscuro» che emerge dal XXIV Rapporto sul risparmio e sui risparmiatori in Italia BNL/Centro Einaudi. L’obiettivo che si cerca è la sicurezza nell’investimento. La fiducia verso il sistema finanziario italiano è stata negativamente influenzata dagli scandali degli ultimi anni
ROMA – La metà degli italiani non riesce ancora a risparmiare. Il 49% non lo ha fatto nel corso del 2006 (erano il 51% nel 2005 e il 48% nel 2004). Il risparmio è “indispensabile” solo per un italiano su quattro. Il dato, pari al 25%, è in calo rispetto al 29% dello scorso anno. Diminuiscono i non risparmiatori ma chi non risparmia non lo fa per scelta: il 92% dei non risparmiatori riconosce l’utilità del risparmio e nutre anche aspettative relativamente pessimistiche sulla crescita del proprio reddito. E’ il quadro «in chiaroscuro» che emerge dal XXIV Rapporto sul risparmio e sui risparmiatori in Italia BNL/Centro Einaudi. In questo contesto più generale, sembra migliorare la consapevolezza del risparmiatori in termini di concorrenza.
“Un italiano su due afferma di confrontare le condizioni economiche offerte dalla propria banca con quelle proposte dalle altre”. Il campione, composto da oltre mille famiglie con almeno un conto corrente bancario, intervistato dalla Doxa a maggio, conferma la propria avversione al rischio: il 74% nemmeno considera la possibilità di poter perdere soldi investendo e il 50% circa non è favorevole a correre rischi per aumentare il rendimento atteso nonostante il buon andamento, da quasi tre anni, dei mercati finanziari. Quest’ultimo dato è influenzato anche dalle attuali caratteristiche del mondo del lavoro: ad una domanda introdotta per la prima volta quest’anno, il 60% circa di chi ha un contratto a tempo determinato risponde che tale situazione aumenta il bisogno di sicurezza, influenzando scelte di consumo e di investimento finanziario.
L’obiettivo “sicurezza” si traduce anche in una ricerca più attenta e critica di maggiori informazioni e confronti tra le offerte bancarie. Nel dettaglio, Il 52,5% confronta, almeno saltuariamente, le condizioni offerte dalla banca di famiglia con quelle degli altri istituti; oltre il 38% fa paragoni tra il sistema bancario e il BancoPosta; ben il 90% controlla regolarmente il proprio estratto conto. Un quarto degli intervistati fa ricorso poi al servizio “conti correnti a confronto” di Patti Chiari, (erano il 16,5 nel 2005 e il 13,4% nel 2004). Il 78,2% del campione, comunque, risulta complessivamente soddisfatto della banca di famiglia; quest’ultima rappresenta, per il 56,7% degli intervistati, la principale fonte di informazione utile alla gestione del risparmio (era il 51 lo scorso anno).
La fiducia verso il sistema finanziario italiano è stata comunque negativamente influenzata dagli scandali degli ultimi anni, così come evidenziato dal 75% del campione. Al centro dell’analisi di questo XXIV Rapporto c’è anche la percezione degli italiani verso le banche estere in un anno caratterizzato da un processo di integrazione di alcune banche italiane in grandi gruppi europei. Il 60% circa degli intervistati si esprime favorevolmente verso la presenza di un maggior numero di banche estere in Italia, perchè si aspetta porterà maggiore concorrenza, condizioni migliori per il cliente e una più ampia offerta dei servizi.
Fonte:
Gazzetta del Mezzogiorno