Gli Etf sulle materie prime perdono terreno trascinando verso il basso anche gli Etf su Brasile e Russia
05/08/2008
Gli Etf sulle materie prime perdono ancora terreno trascinando verso il basso anche gli Etf su Brasile e Russia. Sono infatti gli Etf che investono in America Latina ad essere i peggiori di giornata, in una seduta durante la quale si salvano solo Turchia e shorts su indici settoriali.
La seduta del 04 agosto si è chiusa positivamente per gli Etf che investono in Turchia e che shortano gli indici di mercato. Il migliore Etf è stato ancora una volta l’iShares MSCI Turkey (+3,31%) ancora favorito dal clima politico in Turchia sempre più disteso. L'Etf della casa statunitense Barclays Global Fund Advisors ha una commissione di gestione annua dello 0,32% e investe in titoli ad alta capitalizzazione della borsa turca.
A conferma del buon andamento del mercato turco, tra i migliori si piazza anche il MA Dow Jones Turkey Titans 20 (+3,01%)
Buone performance anche per gli Etf che shortano gli indici di mercato con il DB X-T. DJ Stoxx 600 Banks Short (+2,95%), con il DB X-T. DJ Euro Stoxx 50 Short Index (+1,56%), con il DB X-T. DJ Stoxx 600 Oil&Gas Short (+1,32%), con il DB X-T. DJ Euro Stoxx 50 Short Index (+1,12%) e con il DB X-T. S&P 500 Short (+1,03%).
Male invece gli Etf che investono in Brasile. Il peggiore di giornata è stato il DB X-T. MSCI Brazil (-5,78%) seguito dall’iShares MSCI Brazil (-5,65%), dal Lyxor Etf Brazil (-5,3%), dal Lyxor Etf Latin America (-5,09%) e dal DB X-T. FTSE/Xinhua China 25 Index (-1,25%).
Performance inferiore al –3% anche per materie prime e Russia con il Lyxor Etf DJ Stoxx 600 Basic Resources (-4,24%), con il DB X-T. DJ Stoxx 600 Basic Resources (-4%), con il DB X-T. MSCI Russia (-3,25%) e con l’iShares MSCI Eastern Europe (-3,08%).
Sul fronte degli Exchange Traded Commodities (ETC), rialzi solo per l’Etfs Live Cattle (+1,23%). Male tutti gli altri con in testa soia e energetici.
L’Etfs Soybeans (-6,44%) è il peggiore di giornata che tocca il limit-down con le previsioni di un tempo migliore nelle zone più importanti degli USA. Un altro fattore è il rallentamento della domanda proveniente dalla Cina, dove diversi impianti per la lavorazione della soia sono stati chiusi per via delle olimpiadi.
Gli energetici realizzano performance che vanno dal –5,47% dell’Etfs Natural Gas al –1,95% dell’Etfs Crude Oil. Sul calo degli energetici incidono le indicazioni che l’uragano Edouard non colpirà la maggior parte degli impianti per la produzione di petrolio e del gas naturale nel Golfo del Messico
Fonte:
Bluerating
COSA SONO GLI ETF
Gli ETF (Exchange Traded Fund) o fondi indice sono una particolare tipologia di fondi il cui obiettivo di investimento è quello di replicare, e non di battere, le performance di un indice di mercato, azionario o obbligazionario. Infatti, questi strumenti sono formati da un paniere di titoli appartenenti a un determinato indice o a parte di esso come, per esempio, ad un suo determinato raggruppamento settoriale.
Gli ETF effettuano una gestione passiva, cioè replicano esattamente l’andamento del mercato di riferimento e rappresentano una strategia di diversificazione a basso costo, in quanto le spese di gestione e di intermediazione sono molto contenute.
Gli ETF sono quotati in borsa, il che permette una maggiore immediatezza nelle transazioni ed un più elevato livello di trasparenza.
Perché investire negli ETF
L’investimento in ETF permette un notevole risparmio sulle commissioni di gestione che si aggirano tra lo 0.1% (Per alcuni ETF americani) e lo 0,75%.
Non hanno commissioni di ingresso né di uscita né commissioni di performance, previste, al contrario per molti dei fondi comuni d’investimento e SICAV tradizionali.
Possono essere negoziati come le azioni pagando una commissioni di negoziazione al proprio intermediario di riferimento.
Sono strumenti finanziari che possono essere utilizzati dall’investitore per fare attività di trading e prendere posizione, in modo decisamente più diversificato, sui principali indici azionari, obbligazionari e delle materie prime. In riferimento a quest’ultimo punto, ricordiamo che l’obiettivo principale degli ETF è quello di replicare la performance dell’indice benchmark di riferimento, grazie anche ad un particolare meccanismo di funzionamento denominato creation/redemption in kind (meccanismo che consente di minimizzare il tracking error (cioè la differenza di rendimento, positiva o negativa, tra ETF e l’indice benchmark).
Aspetti fiscali
Gli ETF di Borsa Italiana sono autorizzati da Banca d'Italia e Consob e sono armonizzati (conformi alle Direttive Comunitarie) cioè fiscalmente ottimizzati: aliquota al 12,5% e nessun obbligo di dichiarazione nel Modello Unico.
Al contrario, per gli ETF quotati della Borsa Americana, è previsto, per l’ investitore, l’obbligo di dichiarare nel proprio Modello Unico eventuali guadagni derivanti dalla loro compravendita.
In particolare:
- Nel caso in cui un investitore privato abbia optato per il regime del risparmio amministrato, i redditi di capitale, cioè i dividendi incassati e il Delta NAV – Net Asset Value (NAV del giorno di vendita – NAV del giorno di acquisto), concorrono a formare il reddito imponibile del sottoscrittore e sono assoggettati ad aliquota marginale sul reddito.
- I redditi di capitale devono essere dichiarati nel modello UNICO (quadro RI) al fine di determinare l'onere da versare (infatti l'intermediario è tenuto a operare solo una ritenuta fiscale a titolo di acconto del 12,5%).
- Sui redditi diversi dati da [(Prezzo Vendita – Prezzo Acquisto) – (NAV del giorno di vendita – NAV del giorno di acquisto)] l'intermediario applica una ritenuta a titolo di imposta del 12,5% e tali redditi non dovranno essere indicati in sede di dichiarazione dei redditi.