Fse: 60 miliardi di euro da investire nell’occupazione
09/01/2009
Nel periodo 2007-2013 un terzo del bilancio comunitario verrà destinato ai Fondi strutturali a supporto dello sviluppo e coesione economica e sociale. Il Fse, in particolare, rappresenta lo strumento finanziario per prevenire e combattere la disoccupazione e per investire nelle risorse umane.
Nel periodo 2007-2013 un terzo del bilancio comunitario verrà destinato ai Fondi strutturali, il cui rinnovo è stato proposto dalla Commissione europea.
La Commissione, oltre al Regolamento generale che definisce un nuovo processo di programmazione per la gestione finanziaria, consentendo una gestione più semplice e decentrata dei Fondi strutturali, ha anche previsto tre Regolamenti specifici sui singoli fondi:
1.
il Fers che finanzierà ricerca e innovazione, ambiente e prevenzione rischi;
2.
il Fondo di coesione che perseguirà obiettivi con tematiche ambientali, efficienza energetica e sviluppo di reti transeuropee;
3.
il Fse che porrà un’attenzione particolare allo sviluppo della governance e il rafforzamento delle istituzioni e con l’obiettivo di attuare le linee guida della «Strategia europea per l’occupazione» (Seo).
Dei 195 miliardi di euro per le azioni dei Fondi strutturali, il Fondo sociale europeo mette a disposizione 60 miliardi di euro nel periodo 2000-2006, per promuovere lo sviluppo armonioso della Comunità.
Tra i fondi, il Fse è quello che rappresenta lo strumento finanziario volto a sostenere la strategia europea per l’occupazione per prevenire e combattere la disoccupazione e per investire nelle risorse umane, contribuendo all’occupazione e all’integrazione sociale e favorendo la parità tra uomini e donne e la coesione economica e sociale.
Le azioni del Fse avranno le priorità volte a:
• aumentare l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese attraverso maggiori investimenti nel capitale umano e nella formazione
• facilitare l’accesso all’occupazione dei disoccupati/inoccupati, aumentando la partecipazione al mercato del lavoro delle donne e degli immigrati;
• rafforzare le misure per combattere la discriminazione in particolare promuovendo: l’integrazione dei lavoratori svantaggiati e dei soggetti con bassi livelli di scolarizzazione, delle minoranze e delle fasce più deboli, con azioni e supporti sociali e servizi assistenziali.
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gennaio 2005
autore: Luca Soranzo
Fonte: Finanziamenti su misura News – Rivista di agevolazioni e tecniche finanziarie – Ipsoa Editore