Fondi comuni, il 2007 parte male: fuga di massa dai prodotti italiani

09/01/2009

Si apre in profondo rosso il 2007 per i fondi comuni di investimento. Sono pari a 5,88 miliardi di euro i deflussi registrati dall’Industria dei fondi nel corso del mese di gennaio. Il risultato, leggermente migliore rispetto a quello evidenziato lunedì nelle anticipazioni, riporta una nota di Assogestioni, è soprattutto causato dai disinvestimenti accusati dalle categorie degli obbligazionari e dei fondi di liquidità. In positivo solo l’andamento della categoria dei fondi flessibili. Sul fronte del domicilio i prodotti esterovestiti (roundtrip) e i fondi esteri continuano la loro corsa in territorio positivo. I prodotti Italiani sono negativi per quasi 6,3 miliardi di euro, peggio perfino del -4,35 miliardi di un anno fa. Il patrimonio complessivo investito in fondi accusa l’emorragia e si ferma a 606,9 miliardi, contro i 609,2 miliardi di euro di fine anno.

In gennaio i fondi flessibili hanno continuato a godere del favore dei risparmiatori, che hanno fatto confluire nelle casse di questi prodotti flussi per oltre 1,5 miliardi. L’iniezione permette al patrimonio della categoria di crescere superando abbondantemente la soglia dei 54 miliardi di euro (a fine 2006 gli asset erano pari a circa 51,8 miliardi di euro). I fondi hedge invertono il loro consolidato trend positivo e per la prima volta si presentano con un risultato negativo, pari a poco più di 408 milioni di euro. Il patrimonio resiste ai deflussi e resta sostanzialmente stabile sopra la soglia dei 28,2 miliardi. Dopo aver chiuso l’anno con una raccolta positiva, i fondi di liquidità tornano in territorio negativo e accusano deflussi per oltre 2,4 miliardi. I prodotti obbligazionari accusano le perdite più consistenti, che questo mese superano i 3,7 miliardi. Il patrimonio delle due categorie è rispettivamente pari a 81,1 e 242,2 miliardi di euro. Resta stabile e in territorio negativo l’andamento della categoria dei fondi bilanciati, che anche questo mese perdono 384 milioni. Il patrimonio è ora pari a 42 miliardi. Frenano leggermente i riscatti dai prodotti azionari per i quali i disinvestimenti a fine mese sono pari a 464 milioni (a dicembre erano superiori a 1 miliardo). Il buon andamento dei mercati sostiene però il livello del patrimonio, che a dispetto dei disinvestimenti cresce portandosi a sfiorare i 160 miliardi di euro (159,5).

Nell’ambito delle tipologie giuridiche la situazione è la seguente: i fondi hedge perdono a gennaio 408,4 milioni di euro; i riservati -329,2 milioni e i fondi aperti -5,144,7 milioni di euro. Per quanto concerne il domicilio, i roundtrip sono positivi per 276,6 milioni di euro. I fondi esteri, ancora in territorio positivo, raccolgono 140,9 milioni di euro.

Gestori: lacrime per tutti, Bpu in controtendenza. Tra i grandi gestori è toccato a Pioneer (gruppo Unicredit) accusare una raccolta netta negativa di oltre 1 miliardo di euro. Per la precisione -1,12 miliardi, che si confrontano con gli 1,39 miliardi di raccolta positiva in dicembre e con un 2006 chiuso in rosso per 446 milioni. Ma il bilancio è pesante per i gestori di tutte le grandi banche, compresa la neonata Intesa-Sanpaolo, pur calcolate separatamente da Assogestioni: -527 milioni per Eurizon (SanPaolo-Imi) e -736 milioni per Banca Intesa. Banca Fideuram, controllata di Eurizon recentemente uscita dal listino, segnala in particolare una raccolta netta totale in pareggio (+4 milioni), frutto però di deflussi per 226 milioni dal risparmio gestito compensati da 230 miliardi di raccolta netta su quello amministrato. Prosegue sul trend negativo di raccolta netta il gruppo Capitalia (-572 milioni), mentre peggiorano rispetto ai mesi precedenti i saldi di Arca (-695 milioni), Mps (-206 milioni) e Banco Popolare di Verona (-357 milioni). Si conferma in controtendenza Bpu, che dal luglio 2006 registra una raccolta fondi in attivo e inizia il 2007 con un saldo positivo di 175 milioni. Ribadiscono i buoni trend anche Mediolanum (+81 milioni), Azimut (+140 milioni), Ras (+30 milioni) e Generali (+67 milioni), le due ultime però a passo rallentato. Saldi negativi importanti per Deutsche Bank (-265 milioni, di cui -291 milioni relativi a Dws Intestments Italy, recentemente acquistata da Anima), Bnl (-516 milioni), Credem (-239 milioni), Anima (-116 milioni), Kairos (-205 milioni), Fondaco (-239 milioni) e deflussi superiori ai 100 milioni anche per Bpi, Carige, Banca Sella. Tra le eccezioni positive Ersel, con una raccolta netta in attivo per 47,6 milioni, Banca Esperia (+23 milioni), Banca Intermobiliare (+23 milioni), Ing Direct (+32 milioni).

Fonte:
Il Sole 24 Ore