Fmi, ancora un anno boom per l’economia mondiale

09/01/2009

MILANO – Allontanati i timori di un hard landing americano, le prospettive di crescita mondiale per il 2007 restano più che rosee. La conferma è arrivata ieri dal direttore Generale del Fondo monetario internazionale, Rodrigo de Rato, secondo cui nel 2007 il Pil mondiale sarà “solido” e si “avvicinerà al 5%”.
Ieri, nel corso di una conferenza stampa a Washington, Rato ha inoltre rilevato che gli squilibri globali rappresentano ancora un “rischio significativo” e che è necessario per i Paesi in via di sviluppo ridurre la loro “vulnerabilità”. Il numero uno dell’organizzazione internazione ha quindi messo l’accento sul fatto che i rischi per la crescita mondiale sono ora “meno minacciosi” rispetto a pochi mesi fa e che “dopo quattro anni consecutivi di forte espansione ci attendiamo una crescita solida nel 2007 attorno al 5%” (per la precisione il 4,9% dopo il 5,1% stimato per lo scorso anno).

I “rischi” cui l’FMI fa riferimento includono in particolare l’inaspettata corsa dei prezzi petroliferi e l’asimmetrico flusso di scambi e di investimenti a livello mondiale che trova riflessi nel record del deficit corrente degli Stati Uniti. Proprio il rallentamento delle quotazioni del greggio – spiega l’Fmi – ha consentito di formulare previsioni di crescita con maggiore certezza, anche se – avverte Rato – “la volatilità dei prezzi del petrolio resta una preoccupazione”. Dall’inizio di agosto, le quotazioni del greggio hanno segnato un calo del 32% allentando le pressioni sui prezzi, mentre gli Usa hanno visto a novembre un ridimensionamento del deficit commerciale, sceso ai minimi da luglio 2005, grazie all’accelerazione della crescita globale e al dollaro debole che ha spinto le esportazioni a livelli record.

Per il Fondo, la crescita economica negli Stati Uniti e in Giappone sarà nel 2007 più lenta rispetto alle precedenti stime, mentre le economie di Europa e dei paesi emergenti asiatici probabilmente riveleranno una performance migliore di quanto previsto. Quanto all’inflazione giapponese, Rato la definisce “virtualmente inesistente” riscontrando al tempo stesso che i “fondamentali sottostanti sono positivi” nonostante il rallentamento dei consumi.

Venendo all’Italia, Rato, rispondendo durante la conferenza stampa oggi a Washington alla richiesta di un giudizio sulla Finanziaria italiana, ha detto che “questa Finanziaria potrebbe portare il deficit italiano sotto il tre per cento del Pil”. Il dirigente del Fondo Monetario ha aggiunto che pero “molto di più deve essere fatto” indicando tra gli aspetti critici la riforma delle pensioni e quella del sistema sanitario. “E’ però cruciale una riforma della spesa – ha affermato Rodrigo de Rato – Nessun consolidamento fiscale è possibile infatti senza una crescita e la questione chiave per l’Italia è quella di una crescita strutturale”.

Fonte:
L’Espresso