Fitch: Italia a rischio doppio taglio Monti: “Saprò convincere i mercati”

18/01/2012

Di poche parole quanto determinato, Mario Monti inizia la sua full immersion londinese ribadendo la assoluta certezza di riuscire nella missione di far comprendere ai mercati che l’Italia è un paese solido e stabile.

Di fronte alle voci di ulteriori declassamenti il presidente del Consiglio taglia corto con un secco «certo» per rispondere a chi gli chiede se anche la visita di oggi alle istituzioni e alla City servirà a ribaltare i convincimenti delle agenzie di rating e, appunto, a convincere gli osservatori di stabilità e affidabilità del nostro sistema Paese. Ed è un’occasione altrettanto ricca di suggestioni, quella che vede le primissime dichiarazioni del Presidente del Consiglio qui a Londra, dal momento che il sintetico scambio di battute avviene all’arrivo di Monti nella sede del Finacial Times, primo degli appuntamenti di una agenda molto intensa.

I mercati intanto vivono la loro ennesima giornata di passione. Dopo una mattinata in altalena Piazza Affari ha girato in rialzo insieme alle altre Borse europee. Non spaventa più di tanto quindi la minaccia di Fitch. L'agenzia di rating ha spiegato che a fine gennaio «due notch di downgrading sono una delle possibili opzioni» per quanto riguarda l’Italia. Il senior director Alessandro Settepani ha poi evidenziato che il "fiscal compart" «sarà uno dei fattori che saranno presi in considerazione nella valutazione del rating». Settepani ha quindi spiegato che ci sarebbe un impatto diverso nella valutazione del rating se su quel tema si trovasse una soluzione lunga, lenta e dolorosa oppure se sarà immediata.

«Finora il nuovo governo di Monti ha avuto e ha contribuito a ricostruire la fiducia sull’Italia», ha aggiunto il managing director Sovereign and Supranational Group di Fitch, Edward Parker. L’analista, nel parlare della fiducia ritrovata con il governo Monti, sottolinea che il precedente esecutivo «ha mancato la finestra d’opportunità per implementare le riforme economiche e l’aggiustamento fiscale in un periodo economico molto più favorevole di quello attuale e ha anche perso credibilità verso gli altri policy maker e Stati europei». Per Parker quella del governo Monti «è una buona partenza» e «le politiche decise sono giuste e di cui c’era bisogno». Il Managing Director dell’agenzia di rating sottolinea però che «la situazione è fragile: in realtà il deficit è basso ma il problema è il divario tra i tassi di crescita e quelli di interesse». Secondo Parker occorre, quindi, «dare una scossa alla fiducia degli investitori e ridurre i tassi di interesse sul debito. Quello su cui Monti può fare la differenza – conclude – è nel dare maggiore fiducia sull’azione politica italiana, ma c’è tanto ancora da fare».

 

Fonte:
La Stampa