Finanziaria, Napolitano: ”Basta a prassi maxiemendamento”

09/01/2009

Roma. Legge finanziaria: così non si può continuare. E’ questo in sintesi il messaggio -relativo non ai contenuti ma alla presentazione e all’approvazione in Parlamento della manovra e, in particolare, al ricorso alla fiducia su un unico maxiemendamento- che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano(nella foto) invia al governo e alle forze di maggioranza e di opposizione presenti con le loro leadership al Salone dei Corazzieri al Quirinale per la tradizionale cerimonia dello scambio d’auguri di fine anno.

Il capo dello Stato osserva che “anche quest’anno la legge finanziaria sta per essere approvata in entrambe le Camere, con il voto di fiducia posto dal governo su un articolo unico comprensivo di un numero abnorme di disposizioni”. Per Napolitano, “si è ormai toccato il limite estremo di una prassi legislativa che sfugge alle possibilità di comprensione dell’opinione pubblica e rende sempre più difficile il rapporto fra i cittadini e la legge”.

Ebbene, il capo dello Stato sottolinea che “è interesse comune e urgente porre termine a simili prassi”. “Siamo in un momento di preoccupante distacco tra la politica, le istituzioni e i cittadini”. Non usa mezzi termini ne si affida alla diplomazia del vocabolario politico il presidente della Repubblica nell’additare alle alte cariche dello Stato e ai principali esponenti del governo, della maggioranza e dell’opposizione per sottolineare l’urgenza democratica del momento che sta vivendo l’intero Paese.

Ammonisce infatti il capo dello Stato: “non c’è parte politica che possa, in ultima istanza, trarne vantaggio. Piuttosto, può riceverne grave danno la prospettiva di una più sicura tenuta e di una compiuta maturità del nostro sistema democratico”.In quella che definisce “rapida riflessione sullo stato delle istituzioni e della vita pubblica” per “valutare se esse abbiano conosciuto l’evoluzione generalmente auspicata”, il presidente Napolitano richiama l’esortazione avanzata nel suo discorso di insediamento al Quirinale, davanti alle Camere riunite in seduta comune: “Non fu solo in rapporto all’esiguità della nuova maggioranza parlamentare -spiega- ma guardando all’interesse generale delle istituzioni e del Paese che invocai il tempo della maturità per la democrazia dell’alternanza anche in Italia”.

E sottolinea che “da quel giorno non ho mai cessato di auspicare e di sollecitare il reciproco riconoscimento, rispetto e ascolto tra le due coalizioni antagoniste; l’impegno a confrontarsi con dignita’ in Parlamento e nelle altre assemblee elettive; e a individuare i temi di necessaria e possibile convergenza”. Il capo dello Stato tiene a precisare di essersi “sempre rivolto, in tal senso e in eguale misura, alle forze di maggioranza e alle forze di opposizione” non facendosi peraltro illusioni sul fatto che “un’evoluzione, pur fisiologica e indispensabile nei rapporti politici, potesse conseguirsi facilmente e in breve tempo. L’esperienza di questi mesi -afferma Napolitano- mi conferma nella consapevolezza delle profonde difficoltà da superare ma, nello stesso tempo, mi conforta a non desistere”.

Fonte:
ADN Kronos