Fedrigoni non va in vacanza
14/08/2015
Ci sono i cofanetti per l’imballo dei profumi e degli abiti delle Maison della moda. Ma anche rupie, real e naturalmente i tagli per i 20 e i 50 euro. Con quattro stabilimenti in Italia (Fabriano, Pioraco, Arco e Varone), oltre a Spagna, Brasile e Stati Uniti, il Gruppo Fedrigoni non ha mai chiuso per ferie. E Ferragosto è un giorno come un altro. «Solo pagato due volte e mezzo il normale – spiega Claudio Alfonsi, Ceo del Gruppo –. Abbiamo 2.700 addetti, di cui 1.700 in Italia. Si lavora tutti e le ferie si fanno a turno nel corso dell’anno».
Dopo l’acquisizione del 100% del capitale di Arjo Wiggins Ltda, società brasiliana controllata da Arjo Wiggins, unico produttore sudamericano di carta per banconote, carte di sicurezza e carte speciali, il Gruppo è diventato il maggiore operatore nel mercato sudamericano. Escono da Fabriano – marchio acquisito nel 2002 per 45 milioni di euro più i debiti da 120 milioni accumulati dalla cartiera marchigiana – carte grafiche speciali e da disegno di alta qualità (di cui è leader in Europa), imballaggi per profumi di griffe e alimenti. È di Fedrigoni la carta per stampare gli euro prodotti in Italia dalla Zecca (100% del mercato italiano), le lire turche, rupie e yuan così come molte delle etichette adesive sulle bottiglie di vino e champagne. Tanto che nel 2015 il fatturato raggiungerà il miliardo di euro e la quota di export che superava di poco il 60% appena 2 anni fa, oggi è oltre il 70%. «Nel 2014 – aggiunge ancora Alfonsi – abbiamo prodotto 12mila tonnellate solo di carta per banconote». Ai primi di luglio, un incendio ha reso inagibile il sito di Verona, spostando temporaneamente la produzione su Trento. «Contiamo di tornare operativi nei primi 15 giorni di settembre. Nel frattempo non ci siamo fermati. Poter fare le ferie scaglionati durante l’anno ha indubbi vantaggi per i nostri collaboratori, con i quali non ho mai avuto problemi».
Infine Alfonsi spiega: «Nel 2017 puntiamo ad azzerare l’indebitamento e dal 2018 contiamo su un avanzo pari a circa 60 milioni che ci consentirà, tra l’altro, di fare n uove acquisizioni. Siamo assolutamente interessati a ampliare il perimetro del Gruppo». Il quale in R&S assorbe il 2% del fatturato. «Con l’obiettivo – ha concluso Alfonsi – di rispondere alle esigenze del cliente e trovare una soluzione “tecnologica” applicabile alla carta. Come avvenuto in passato con HP sulla carta per la stampa digitale compatibile con inchiostri speciali».
Fonte: ilSole24Ore