Fazio, oggi il Consiglio dei Ministri sulla successione

09/01/2009

ROMA. Si discuterà del «dopo Fazio» al Consiglio dei ministri di questa mattina alle 10.30.

All’ordine del giorno c’è la legge sul risparmio, quella che dovrebbe contenere le nuove regole per Bankitalia: mandato a termine e gestione collegiale di Via Nazionale. Sono questi i punti cardine su cui il governo vorrebbe che iniziasse il dopo Fazio.

All’indomani delle dimissioni del governatore Antonio Fazio, Romano Prodi, leader dell’Unione, in un colloquio con Repubblica chiede «Un nuovo governatore subito». Prodi ribadisce la disponibilità del centrosinistra a «cooperare perché prestissimo si abbia un sostituto che permetta all’Italia di riconquistare il prestigio perduto e rianimare le strutture di garanzia sul funzionamento dei nostri mercati». Francesco Rutelli, leader della Margherita, ricorda che «ul piano umano Fazio merita rispetto».

«Però – dice Rutelli al Corriere della Sera – non posso dimenticare che la sua ostinazione ha causato gravi danni al Paese». Dopo l’introduzione dell’euro Fazio ha accentuato «la sua impostazione monarchica, attenuato la collegialità, promosso cordate invece di impedirle, non valorizzato e poi contraddetto loperato della vigilanza».

Ci sono «due modi» per la soluzione della vicenda Bankitalia. Lo sostiene Giorgio La Malfa intervistato dal Giornale. «Modificando tutto l’impianto – spiega il ministro per le Politiche Comunitarie – cioè la nomina del direttorio, affidando al governo la nomina sentito il Parlamento; oppure si potrebbe mantenere l’impianto attuale con la nomina da parte del Consiglio superiore, ma con un mandato a termine. Io preferisco la prima soluzione, meglio adeguarsi alle procedure che sono in vigore in tutti gli altri paesi: la nomina la fa il governo, sentito il parlamento con una maggioranza qualificata delle Camere. Secondo me questa è la via maestra».

Intanto Fazio si sottrae ai riflettori rinunciando anche alle sue abitudini più consolidate. L’ex governatore di Bankitalia è solito seguire tutte le mattine la funzione delle 7.15 nella Chiesa di Santa Chiara a Piazza dei Giochi delfici a Roma. «Ho sbagliato a fidarmi di Fiorani. Ho sbagliato a fidarmi di altre persone», si sarebbe sfogato ieri l’ex governatore, secondo quanto riferisce il Corriere della. «La mia colpa – avrebbe detto – è stata di non aver capito cosa si stesse muovendo dietro. Ma io ho applicato la legge sempre, anche con Fiorani. Non gli ho concesso nulla. Sono finito in un vicolo cieco».

Il giorno dopo le sue dimissioni però Fazio non si è presentato. «Un amico resta un amico, anche nei momenti difficili», dice il cardinale Giovanni Battista Re in un’intervista a Repubblica.

Il prelato ribadisce i suoi rapporti stretti con l’ex governatore: «Affermo che sono suo amico e lo stimo», sottolinea e precisa che «non è opportuno che io come cardinale, membro della Curia, insomma come esponente della Santa Sede, dichiari qualcosa su questa vicenda, di cui non conosco i particolari».

Fonte:
La Stampa