Facilitazione degli scambi e controllo doganale? Portale Unico del Commercio Estero (Comex)

16/08/2024

Di Fernando Pieri Leonardo e Alexandre Zambrano | Pubblicato il 25 giugno 2024

La CQR (Convenzione Rivista di Kyoto) dell’OMD (Organizzazione Mondiale delle Dogane), nella sua Appendice I, ha cercato, in considerazione delle sfide esistenti al momento della sua pubblicazione nel 1999, di stabilire misure per promuovere il commercio internazionale legittimo.

Nuove sfide, come la globalizzazione e la crescita del commercio globale, nonché le minacce alla sicurezza delle nazioni, presenti nelle azioni terroristiche, nel traffico di droga, nel traffico di armi, nella tratta di esseri umani e nel riciclaggio di denaro, hanno evidenziato la necessità di adattare il documento originale del 1973.

In questo ambito, la CQR ha sostenuto, nella sua Appendice I, il riconoscimento dell’indispensabile conciliazione tra i benefici derivanti dall’agevolazione del commercio internazionale e le norme che regolano il controllo doganale, nonché scegliendo, per raggiungere i propri obiettivi, alcuni principi, evidenziando, per scopi di questo articolo, “l’adozione di tecniche moderne, quali sistemi di gestione del rischio e di controllo di audit, nonché l’uso più ampio possibile delle tecnologie dell’informazione”.

In questo senso, l’Allegato Generale della CQR afferma, nella sua Regola 6.9: “Le Amministrazioni Doganali devono fare il più ampio uso possibile della tecnologia dell’informazione e del commercio elettronico per rafforzare il controllo doganale”.

Per quanto riguarda l’uso più ampio possibile dell’IT, in specifico sviluppo, l’articolo 10.4 dell’AFC/WTO, indirizza i paesi firmatari a stabilire un unico punto di ingresso per la presentazione di documenti e informazioni richiesti per l’importazione, l’esportazione e il transito di merce provenienti dall’estero.

L’idea di un Portale Unico o uno Sportello Unico è una delle migliori risposte alle sfide affrontate dalle dogane. Centralizzare in un unico portale tutti i controlli doganali, siano essi diretti, da parte delle dogane o degli enti consenzienti, unificando l’invio delle informazioni, consentendo la verifica anticipata delle informazioni, ottimizzando il pagamento delle imposte, consentendo un unico controllo da parte di tutti gli enti coinvolti, tutto ciò, apportando maggiore prevedibilità e sicurezza giuridica per le parti coinvolte, costituisce una risposta intelligente ed efficiente alla sfida di controllare e agevolare il commercio legittimo.

Il commercio estero gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’economia globale, ed è fondamentale cercare di migliorare gli scambi commerciali riducendo le misure burocratiche che appesantiscono inutilmente le procedure doganali. In Brasile sono state implementate diverse misure con questo obiettivo, tra le quali lo sportello unico, chiamato Portale Unico del Commercio Estero (Siscomex), è uno delle principali.

Sulla base di standard e pratiche internazionali, lo sviluppo del Portale Unico è iniziato nel 2014, come parte di un’iniziativa del governo federale per modernizzare e semplificare i processi di importazione ed esportazione nel Paese.

Il coordinamento del progetto viene svolto congiuntamente dal Ministero delle Finanze e dal Ministero dello Sviluppo, dell’Industria, del Commercio e dei Servizi (MDIC), in stretta collaborazione con altri enti pubblici e, soprattutto, con diversi soggetti rappresentativi del settore imprenditoriale. Questa partnership tra il settore pubblico e quello privato è stata fondamentale per garantire che il sistema potesse soddisfare le esigenze di tutti gli attori coinvolti.

Tra gli obiettivi del Portale Unico spicca l’integrazione dei processi doganali, centralizzando lo scambio di informazioni. Pertanto, ai sensi dell’articolo 9º-C del Decreto n. 660/92, 22 organi ed entità della pubblica amministrazione federale dovrebbero agire nello sviluppo e nell’attuazione del Portale Unico, in collaborazione con il Ministerio delle Finanze (MF) e il MDIC.

In questo contesto, il decreto n. 660/92, al comma 1 dell’articolo 4, ha stabilito che tutti i requisiti, licenze o autorizzazioni direttamente applicabili alle operazioni commerciali debbano essere richiesti agli operatori attraverso il Portale Unico. Oltre all’integrazione, viene evidenziata la semplificazione delle procedure, considerando che la piattaforma consente l’invio elettronico di documenti e informazioni necessarie allo sdoganamento.

Ciò elimina la necessità di procedure fisiche e ridondanze nella fornitura di informazioni, automatizzando passaggi precedentemente costosi e riducendo tempi e costi associati. Il Portale Unico promuove inoltre una maggiore trasparenza e prevedibilità delle operazioni commerciali, consentendo una migliore gestione dei processi logistici e un maggiore controllo sulle transazioni, contribuendo anche alla riduzione degli errori e all’aumento della conformità doganale.

È anche importante ricordare che il sistema offre notevoli vantaggi agli organismi di controllo, favorendo la gestione del rischio e, quindi, un rapido rilascio del carico.

Dal punto di vista economico, in uno studio pubblicato dalla Confederazione Nazionale delle Industrie (CNI) nel 2021, valutando l’impatto economico del programma, si è riscontrato che i costi indiretti con la burocrazia relativa alle operazioni di commercio estero sono diminuiti notevolmente.

Tra il 2014 e il 2020, il cosiddetto “Costo-Brasile” è passato da un equivalente tariffario del 14% al 7% sulle importazioni e dal 13% al 4% sulle esportazioni. Ciò rappresenta un risparmio stimato di oltre 50 miliardi di dollari all’anno per gli operatori (se si considera il flusso commerciale del 2022 e si elimina il “Costo-Brasile” dal 2014), a dimostrazione del miglioramento del contesto imprenditoriale promosso dalla modernizzazione dei mercati esteri brasiliani. commercio.

Riprogettazione dei processi

Sulla base dell’analisi dei punti di inefficienza dei processi doganali e delle opportunità di miglioramento, è stata effettuata una riprogettazione dei processi di esportazione e importazione. Il Nuovo Processo di Esportazione è già pienamente attuato, utilizzando la Dichiarazione Unica di Esportazione (DU-E). L’integrazione di DU-E con la fattura elettronica ha consentito di generare la dichiarazione di esportazione sulla base dei dati della fattura di esportazione, riducendo gli errori di compilazione e aumentando la sicurezza.

È in fase di sviluppo e progressiva implementazione il Nuovo Processo di Importazione (NPI), attraverso l’utilizzo della Dichiarazione Unica di Importazione (Duimp), con un’importante fase di migrazione prevista per ottobre 2024. Da quella data in poi la maggior parte delle operazioni di importazione verranno effettuate con registrazione Duimp e impedimento alla registrazione di DI (Dichiarazione di Importazione).

Ci sarà un aggiornamento dell’IN RFB [Agenzia delle Entrate del Brasile] 680/06 per collegarlo all’Ordinanza Coana (Coordinamento Generale dell’Amministrazione Doganale) 77/2018. Con la Duimp, la registrazione e il trattamento anticipato delle dichiarazioni diventeranno la regola generale.

Di conseguenza, effettuare una gestione del rischio, anche in anticipo, garantirà maggiore sicurezza nei controlli doganali, al tempo stesso, maggiore efficienza logistica, con la previsione di tempi ancora più brevi di permanenza delle merci nelle aree doganali. Nella maggior parte dei casi, la merce arriverà nel Paese già sdoganata e pronta per essere consegnata all’importatore.

Controllo del Carico e dei Transiti (CCT) sulle importazioni

Attuato nell’agosto 2023, questo sistema consente di controllare le merci trasportate via aerea sui voli regolari. In un’ottica di semplificazione dei processi, maggiore fluidità nel flusso logistico delle merci, minori interventi manuali da parte dell’Agenzia delle Entrate e maggiore efficienza nei controlli doganali, il CCT si basa sull’informazione anticipata, attraverso l’adozione dello standard internazionale dell’International Air Transport Association – Iata Cargo-XML per la manifestazione elettronica dell’Air Wailbill (e-AWB).

Con l’uso intensivo dell’IT e della gestione del rischio, si stima una riduzione del 90% degli interventi umani nei flussi logistici e una riduzione dell’80% del tempo medio di rilascio delle merci aeree.

Altri esempi di strumenti del Portale Unico

Oltre il CCT Importazione, ci sono innovazioni e strumenti del Portale Unico: catalogo prodotti: consente all’importatore di descrivere, in modo standardizzato, le caratteristiche della propria merce, facilita il riutilizzo delle informazioni per transazioni future, riduce il numero di errori nella compilazione delle dichiarazioni e velocizza l’analisi delle operazioni da parte della Pubblica Amministrazione.

Pagamenti Centralizzati del Commercio Estero (PCCE): consente la gestione di tutti i pagamenti fiscali relativi alle operazioni di commercio estero. In questo modo, oltre alle tasse federali, è possibile pagare l’ICMS (Imposta sulla Circolazione delle Merci e sulla Prestazione di Servizi) – importazione, eliminando anche la necessità di presentare qualsiasi prova per rilasciare il carico.

Automazione del controllo dei crediti d’imposta: PCCE ha consentito anche l’integrazione dei sistemi di commercio estero con i sistemi di riscossione e controllo del credito d’imposta dell’Agenzia delle Entrate del Brasile. Con ciò sarà possibile automatizzare lo svincolo dei crediti, magari eccedenti, a favore del contribuente in maniera automatica in caso di annullamento o rettifica della DI/Duimp.

Licenze, autorizzazioni, certificati e altri documenti (LPCO): licenze di importazione, che, dopo la pubblicazione del Decreto n. 11.577/23, sono diventate valide per più spedizioni, sia per quantità (peso, volumi, ecc.) che per periodo determinato. Mentre nel vecchio processo l’importatore doveva ottenere una nuova licenza per ogni nuova dichiarazione di importazione (anche con informazioni identiche), riscuotere tasse e controllare un numero di licenza, con il nuovo processo potrà riutilizzare la stessa licenza.

API-Recinti: attraverso un’integrazione tra i sistemi delle concessionarie e il Portale Unico, gli amministratori di recinti, depositi e operatori portuali invieranno all’Agenzia delle Entrate (in modo automatico e istantaneo) le informazioni di interesse ispettivo, relative alle operazioni di ingresso e uscita delle persone e veicoli, movimento delle merci, scansione dei veicoli e stoccaggio delle merci.

Canale Unico Dichiarativo e Sportello Unico Ispettivo: consente un’azione coordinata e parallela di tutti gli organi consenzienti, favorendo una maggiore efficienza e agilità nel flusso delle merci basata sul coordinamento e parallelismo di azione tra l’Agenzia delle Entrate e gli organi, in particolare l’Agenzia Nazionale per la Sorveglianza Sanitaria (Anvisa) e il Ministero dell’Agricoltura, dell’Allevamento dell’Approvvigionamento (Mapa).

Ispezione fisica a distanza delle merci: con le prime soluzioni implementate nel 2019, è stata di fondamentale importanza durante la pandemia, preservando la salute dei lavoratori e garantendo il buon funzionamento delle operazioni nei porti dove la soluzione era già operativa, essendo regolamentata dall’Ordinanza Coana n. 75/22.

Uso intensivo dell’intelligenza artificiale

L’Agenzia delle Entrate del Brasile è in prima linea nello sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale, come il Sistema di Selezione Doganale tramite Apprendimento Automatico (Sisam). Il Sisam viene utilizzato per rilevare varie infrazioni doganali, soprattutto in caso di errori di classificazione tariffaria.

È interessante notare che gli strumenti di intelligenza artificiale di cui dispone l’Agenzia delle Entrate non sono limitati al proprio utilizzo. Questi strumenti dirompenti sono stati integrati con i moduli del Portale Unico, consentendone l’utilizzo da parte degli operatori del commercio estero.

Ad esempio, quando l’importatore presenta la Duimp per la registrazione, il sistema attiva automaticamente lo strumento diagnostico. Questo strumento è integrato nel sistema di gestione dei rischi doganali e utilizza le funzionalità del Sisam per verificare se ci sono eventuali discrepanze. Qualora vengano individuati possibili errori, il sistema informa i contribuenti, consentendo eventuali modifiche ritenute necessarie, prima che la dichiarazione venga effettivamente registrata.

Un altro sistema che utilizza l’intelligenza artificiale per favorire gli adempimenti doganali è il Classif (Classificazione Fiscale delle Merci), disponibile gratuitamente e senza restrizioni attraverso il Portale Unico. Questo sistema contiene simulatori di trattamento amministrativo (relativo a licenze, divieti e restrizioni) e fiscale (aliquote fiscali, preferenze tariffarie, dazi antidumping, tariffe ex, ecc.) per ciascun codice NCM (Nomenclatura Comune del Mercosur).

Inoltre, Classif fornisce le Regole Generali di Interpretazione, le Note Esplicative del Sistema Armonizzato (Nesh), le note complementari della NCM e le Soluzioni di Consultazione, assistendo nelle ricerche e negli studi finalizzati alla corretta classificazione da parte dell’utente.

Conclusione

La realizzazione e la progettazione del Portale Unico Siscomex sono esempi di collaborazione di successo tra lo Stato e il settore privato. Nonostante i progressi raggiunti, restano ancora sfide da affrontare per la completa migrazione delle operazioni di importazione sul Portale, nel rispetto dei tempi stabiliti, soprattutto in relazione alle integrazioni di sistema di altri attori pubblici, come i dipartimenti delle finanze statali e alcuni organismi consenzienti.

La comunità del commercio estero attende con impazienza la piena attuazione del Portale Unico. La totale automazione dei processi e l’integrazione dei sistemi comporterà una maggiore prevedibilità delle transazioni e una significativa riduzione dei costi e delle scadenze per il rilascio delle merci. Si spera che questo processo garantisca un maggiore inserimento del Brasile nel commercio internazionale, stimolando le esportazioni brasiliane, l’accesso a nuovi mercati e la competitività delle aziende brasiliane sulla scena globale.

Questo risultato è già visibile osservando l’espansione della filiera commerciale brasiliana, che ha superato per la prima volta i 600 miliardi di dollari nel 2022 e ha mantenuto le esportazioni in crescita nel 2023, con una crescita dell’1,7% rispetto all’anno precedente.

Fonte: ConJur – Consultor Jurídico