Expo, venduti 11 milioni di biglietti. In coda ai padiglioni Italia, Cina, Germania
04/05/2015
Personale giovane (come e forse più dei black bloc) e padiglioni mai banali: i più apprezzati quelli di Kuwait e Giappone, e quello del Brasile che non si percorre ma si attraversa su una rete sospesa
Undici milioni di biglietti venduti: Expo festeggia. E se si va a cercare quel che manca, si troverà, per non parlare del cornicione caduto ieri dal padiglione turco, ferendo lievemente una ragazza. Ma se si vuole vedere il meglio, allora c’è tanto da dire. C’è un personale giovane (come e forse più dei black bloc), ci sono padiglioni quasi mai pacchiani, alcuni davvero belli. Mentre proprio il Padiglione Italia, ancora visitabile solo in parte, eppure scintillante, suscita polemiche, curiosità e accoglie le prime code. Tanta gente anche nei padiglioni della Cina e della Germania, mentre la Corea del Sud inaugura il suo, ispirato al Vaso Luna, la ceramica in cui si conserva il cibo. Ecco, il cibo. Sarà importante orientarsi alla ricerca di chi terrà fede ai temi della sostenibilità: il rischio che tutto si trasformi in un luna park, in una fiera di luci e rumori, è forte. Accanto al Padiglione del Kazakistan, si staglia il punto ristoro del Franciacorta; di fronte alla riproduzione della Madonnina si riempie il bar dell’Algida. Sorprese potrebbe riservare il Padiglione Zero; piacciono molto quelli di Kuwait e Giappone, il Padiglione del Brasile non si percorre ma si attraversa su una rete sospesa, tra suoni e vegetazione. All’imbrunire l’Albero della Vita dà il meglio. Intanto qualcuno si affida a gentili butta-dentro. «Vieni in Argentina», dice uno e la ragazzina in gita risponde: «C’è da mangiare in Argentina?».
Fonte: La Gazzetta