Expo, Milano al rush finale
09/01/2009
PARIGI. Strana avventura, questa dell’Expo Universale del 2015. Un miscuglio di diplomazia, di interessi economici e geopolitici, di spettacolo e di imponderabilità. Soltanto pochi mesi fa – in novembre, quando vennero presentate le candidature ufficiali di Milano e Smirne – le probabilità della metropoli italiana erano sulla carta inferiori a quelle della città turca.
Il ragionamento che circolava tra le delegazioni del Bie (il Bureau International des Expositions), la cui assemblea generale sarà chiamata lunedì prossimo a decidere la città ospitante, era forse un po’ grossolano ma plausibile: l’Italia aveva appoggiato la candidatura di Tangeri, Marocco, per l’Expo Internazionale del 2012, alienandosi in questo modo le simpatie della città selezionata, la coreana Yeosu, e quindi di una parte consistente del mondo asiatico. In più, la candidatura turca aveva dalla sua un maggior appeal geopolitico rappresentando l’ambizione internazionale di un Paese cui l’Unione europea ha lasciato solo socchiusa, tra mille riserve, la porta dell’adesione.
Il lavoro degli ultimi mesi, da parte del nucleo formato dal sindaco di Milano Letizia Moratti, e dei canali diplomatici italiani coordinati dall’ambasciatore Claudio Moreno, hanno però saputo colmare questo divario iniziale. Al prestigio della candidatura di una città comunque al centro di una delle regioni più ricche e dinamiche d’Europa, si è aggiunta la differenza di un programma che vuole offrire al Sud del mondo – il tema è “Nutrire il mondo-Energia per la vita” le proprie competenze in materia e i propri mezzi, anche finanziari, e non tanto promuovere sé stessa attraverso l’evento. In questo senso l’accordo raggiunto la settimana scorsa per la nascita della Fondazione “Alleanza per l’Africa”, guidata dal presidente del Ghana, e quello raggiunto in precedenza con Planet Finance, la società del microcredito guidata da Jacques Attali, potrebbero rivelarsi molto utili per la vittoria finale.
Posizioni e aspettative ribaltate per l’Italia, dunque, rispetto a novembre scorso, anche se l’atmosfera che prevale nelle delegazioni italiane si limita ad un ragionevole ottimismo. Nell’ultima settimana, cominciata ieri, molte cose possono ancora accadere nell’epicentro dell’evento, cioè Parigi, città nella quale ha sede il Bie. È qui che si sta correndo l’ultimo chilometro prima del traguardo ed è qui che si concentrano i residui sforzi promozionali e lobbistici per far pendere la bilancia a proprio favore. Tenendo ben in mente un aspetto: altri Paesi potrebbero aggiungersi all’ultimo minuto allungando la lista degli attuali 146 e accrescendo la maggioranza necessaria per la vittoria, oggi (ieri per chi legge) fissata a 74 voti.
Due sono i grandi eventi mondano-culturali che Milano organizzerà in questi giorni a Parigi, dopo il concerto del 10 marzo dei cameristi della Scala alla Salle Gaveau: stasera una visita guidata al Louvre, dedicata alla Gioconda e alle opere del Rinascimento italiano, seguita da un concerto di Paolo Conte, sempre al Louvre; venerdì 28 un appuntamento al Grand Arche della Défense, sotto il titolo di Food & Design, alla presenza dei grandi chef e sommelier italiani. Gli addetti ai lavori attribuiscono grande importanza al successo di queste due manifestazioni, dove Milano, Italia, si presenta accreditando l’appoggio dei Paesi europei, di quelli latinoamericani, di una parte consistente del continente africano e dei Paesi del Golfo Arabo.
E l’Asia, le decine di piccoli stati e staterelli reclutati all’ultimo minuto l’anno scorso per sostenere la causa coreana e che hanno fatto gridare allo scandalo gli altri partecipanti, in primis la polacca Breslavia? Fonti italiane sostengono che il tema della nutrizione e dell’ambiente sono temi congeniali a molti di questi Paesi, spesso in balia di catastrofi naturali nel cuore del Pacifico. Il resto è comunque affidato all’imponderabilità di un voto che resta segreto e dove, a dispetto delle indicazioni ufficiali fornite dai rispettivi governi, le “variazioni sul tema” di ogni singolo delegato possono ancora fare la differenza.
Le quattro giornate parigine
Martedì 25 Marzo
Serata al Museo del Louvre dedicata all’arte e alla musica italiana. Una visita privata, condotta attraverso un percorso legato alla scultura classica e alle collezioni di arte italiana, è il preludio alla grande cucina del territorio lombardo ospitata in una location eccezionale: la piramide in cristallo del Louvre. Inoltre Paolo Conte e la sua orchestra saranno ospiti al termine della cena di gala.
Venerdì 28 Marzo
Food e Design (due arti differenti e tutte italiane di trasformare la materia ) sono gli elementi conduttori , di questa serata ospitata sul tetto di Parigi, la Grand Arche à la Défense. Un grande interprete della cucina italiana, Carlo Cracco.
Cucina dal vivo a 110 metri di altezza in un contesto inconsueto e sensoriale, un evento in compagnia delle eccellenze italiane e dei grandi vini illustrati da Luca Maroni
Domenica 30 Marzo
“ltalian Lifestyle” all’opèra Garnier è la serata finale della candidatura italiana. Lo stile di vita italiano e la musica dal vivo di Elisa come testimonial d’eccezione sono i protagonisti. Nomi come Valentino, la Ferrari e i grandi rappresentanti del panorama artistico e musicale italiano e francese non mancheranno.
Lunedì 31 Marzo
ore 17,30 voto del Bie per I’assegnazione della candidatura di Expo 2015
Fonte:
Il Sole 24 Ore