Euro sotto pressione dopo i buoni dati sull’economia USA

09/01/2009

Euro in forte calo rispetto al dollaro all’apertura della nuova ottava sui mercati del Vecchio Continente. La moneta unica ha infatti riavvicinato quota 1.1800 dollari, in ribasso rispetto alle indicative della Bce di venerdì scorso a 1.2070 circa. Il dollaro spicca nuovamente il volo raggiungendo il massimo degli ultimi otto mesi anche contro lo yen, ampliando il rally avviato venerdì dopo il rilascio dei dati, decisamente superiori alle attese, sulla creazione di nuovi posti di lavoro negli Usa nel mese di aprile, una rilevazione che ha praticamente spinto verso il 100% le possibilità di rialzo dei tassi entro fine anno da parte della Federal Reserve (il primo intervento potrebbe essere deciso già dal prossimo incontro).

Ed a complicare la situazione della valuta unica europea potrebbero contribuire i dati che verranno rilasciati nei prossimi giorni in Europa sulla crescita del PIL nei principali Paesi dell’Unione: Germania, Francia ed Italia.

Le stime indicano percentuali decisamente inferiori su base annua rispetto a quelle degli Stati Uniti, dove si attende un incremento del 4.2% circa. La Germania infatti che in Europa dovrebbe svolgere il ruolo di locomotiva di tutta l’economia potrebbe far segnare a fine anno un incremento dell’1.2%, meglio dovrebbe fare la Francia che potrebbe raggiungere il 2%, mentre in Italia la crescita dovrebbe attestarsi addirittura al di sotto dell’1%, con un modestissimo 0.8%.

Uno scenario che sulla carta sembrerebbe agevolare la possibilità di un taglio dei tassi da parte delle BCE, circostanza che però contrasta con le paure della stessa Banca Centrale di un rialzo dell’inflazione dovuto prevalentemente al recente e consistente aumento del prezzo del petrolio e che dunque, come spesso accaduto in passato, potrebbe portare ad un ulteriore non intervento in ambito di politica monetaria da parte delle autorità competenti.

L’economia dei Paesi UE ancora in difficoltà ed una forbice dei tassi rispetto a quelli americani che dovrebbe andare a ridursi non possono che attrarre capitali verso il biglietto verde destinato dunque, salvo nuovi imprevisti, a recuperare ulteriore terreno nei prossimi mesi contro la valuta unica europea. Dall’osservazione del grafico dell’eur-usd notiamo come il cambio dopo la sparata al rialzo di settimana scorsa sia tornato nei dintorni di area 1.18. Il tentativo di inversione del ribasso in atto da metà febbraio potrebbe quindi essersi già esaurito; ricordiamo tuttavia che in area 1.1750/1.18 si trovano dei supporti importanti e che soltanto la decisa violazione di questa area darà adito alla ripresa del trend ribassista degli ultimi mesi che potrebbe proiettare i prezzi in area 1.14 almeno.

Il Sole 24 Ore 10/5/2004