Eurispes: Famiglia più povera nel 2006 per 1 italiano su 3

09/01/2009

Secondo il Rapporto Eurispes Italia 2007 un italiano su tre, (36,7%) ritiene che la situazione economica della propria famiglia nel 2006 sia peggiorata, anche se per il 56% si e’ mantenuta sostanzialmente stabile; solo il 5,9% ha percepito un miglioramento della propria situazione familiare. Il 51,9% degli italiani, afferma che nel 2006 si e’ verificato un generale peggioramento della situazione economica dl Paese: in particolare, per il 27,8% c’e’ stato un netto peggioramento e per il 24,1% un leggero peggioramento.

D’altra parte, gli italiani hanno percepito, sempre relativamente al 2006, un leggero miglioramento dell’economia nel 12,1% dei casi e un netto miglioramento nel 2,1%. Per quanto riguarda le aspettative di miglioramento dell’andamento dell’economia italiana nel corso 2007, e’ in crescita la quota di quanti guardano al futuro con pessimismo (erano il 30,1% agli inizi del 2006 contro il 36,2% nel 2007), parallelamente aumentano in modo consistente gli ottimisti (dal 13,2% del 2005 al 19,2% del 2006 fino al 35,6% nel 2007).

Il ceto medio ha subito pesanti penalizzazioni nell’ultimo quinquennio: oltre il 50% delle famiglie italiane dispone di un reddito mensile inferiore a 1.900 euro, un dato che, secondo il Censis conferma il progressivo impoverimento di una fascia di popolazione che sino a qualche anno fa si considerava garantita e immune dai rischi prodotti dalla lunga congiuntura negativa dell’economia italiana.

Se aumentano, da un lato, le famiglie che sono state costrette ad indebitarsi negli ultimi 12 mesi (si passa dal 2,9% del 2006 al 5% del 2007), dall’altro l’Eurispes evidenzia che sono piu’ numerosi i nuclei che riescono a risparmiare qualcosa (dal 17,1% del 2006 al 25,8% del 2007) o abbastanza (dal 2,8% del 2006 al 5% del 2007).

Il Rapporto Eurispes Italia 2007 racconta che diminuiscono anche le famiglie che devono utilizzare i risparmi accumulati negli anni precedenti (dal 17% del 2006 all’11% del 2007), probabilmente perche’ hanno esaurito le scorte finanziarie o perche’ non hanno piu’ necessita’ di ricorrere ai risparmi.

Infine, si conferma l’elevata percentuale di famiglie (esattamente il 51,6% contro il 56,4% dello scorso anno) che riescono ad arrivare a fine mese, facendo quadrare il bilancio familiare con molta fatica.
In larga parte e’ l’esposizione debitoria verso banche e societa’ finanziarie a determinare le difficolta’ delle famiglie: i dati relativi al 2006, mostrano che gli italiani sono molto piu’ indebitati rispetto allo scorso anno; mutui, prestiti per l’acquisto dei beni durevoli e rate per prodotti di consumo finiscono col gravare pesantemente sulle spalle degli italiani.

La cifra piu’ elevata per i prestiti si riferisce ai mutui per comprare casa: essa corrisponde a poco piu’ della meta’ dell’indebitamento complessivo delle famiglie (431.016 milioni di euro), in aumento del 12,2% rispetto al 2005. Il restante indebitamento delle famiglie e’ costituito da prestiti concessi per altri motivi (spese mediche, spese per matrimoni, prestiti personali, ecc.) dalle banche per un ammontare di 137mila milioni di euro circa, un volume in crescita del 4,7% rispetto all’anno precedente.

Fonte:
ASCA