Energia:Biocombustibili, Italia lavora a commodity globale
22/11/2008
(ANSA) – SAN PAOLO, 20 NOV – Il Brasile e l'Italia sono d'accordo che i biocombustibili si trasformino al piu' presto in ''commodity'', con prezzi e normative internazionali. Questo uno dei risultati concreti del primo giorno di sessione intergovernativa della I Conferenza Internazionale sui Biocombustibili in corso a San Paolo del Brasile.
Fra gli 88 paesi chiamati a dire la loro sull'etanolo, prodotto in Brasile dalla canna da zucchero e negli Stati Uniti dal granoturco, il direttore generale del ministero dell' ambiente italiano, Corrado Clini, ha pronosticato che l'Unione Europea dovra' importare nel 2020 la maggior parte del biodiesel e dell'etanolo, per soddisfare le sue mete di rinnovamento energetico. ''Stiamo lavorando alle regole per creare una commodity globale dei biocombustibili – ha detto all'Ansa Clini – all' Unione Europea manchera' la capacita' di inglobare il 20% di biocombustibili alla sua matrice energetica fra dodici anni. Tale meta e' stata decisa dal blocco.
Pertanto dovremo importare biocombustibili, poiche' l'intera produzione della Ue non arrivera' a quell'epoca al 2,5%''. Il ministro degli esteri brasiliano, Celso Amorim, ha affermato che ''e' necessario e urgente'' che i paesi ricchi eliminino una buona volta i sussidi agricoli e le barriere commerciali. ''Per ottenere che i biocombustibili diventino una risorsa dei paesi piu' poveri – ha detto Amorim – e' fondamentale che si aprano i mercati''.
Il Brasile e' il maggior esportatore mondiale di etanolo dalla canna da zucchero e nel dicembre di quest'anno la produzione automobilistica brasiliana registrera' il raggiungimento di quota 7 milioni di macchine ''flex'', ossia con motori alimentabili indifferentemente ad alcol di canna da zucchero o a benzina.
Fonte:
(ANSA). PLU