Enel avanza in Spagna. Ma apre ai tedeschi

09/01/2009

Il gruppo italiano lancerà un’offerta su Endesa. In cambio deve cedere a E.On gli impianti in Italia

di GIOVANNI LOMBARDO

MENTRE l’Italia rischia di diventare terra di conquista per gli stranieri, Enel avanza in Spagna. Grazie all’alleanza con Acciona, soci di maggioranza di Endesa, il colosso nostrano dell’energia ha scalzato i tedeschi di E.On e si appresta a mettere le mani sul primo operatore energetico iberico con un’opa da almeno 41 euro per azione per un valore complessivo di oltre 42 miliardi.

Ma per ottenere la ritirata degli avversari, il gruppo guidato dall’amministratore delegato Fulvio Conti, ha siglato un accordo che di fatto apre il mercato italiano alla Germania. E.On, infatti, per rinunciare all’offerta sull’acquisto di una quota di maggioranza di Endesa per almeno quattro anni, ha chiesto come contropartita 10 miliardi di impianti sparsi in tutta Europa. E una bella fetta di questa torta dovrà metterla sul piatto l’Italia.

L’intesa, infatti, prevede che se Enel e Acciona otterranno il controllo di Endesa, E.On riceverà asset in Francia, Italia e Spagna come anche in Polonia e Turchia. In Spagna, si legge in una nota della società tedesca, E.On riceverà da Enel il gruppo Viesgo che ha una capacità di generazione di circa 2.400 megawatt. Mentre in Italia acquisirà Endesa Italia, pari a una potenza di circa 5.000 megawatt. Un’operazione che renderà E.On il quarto produttore elettrico in Italia e andrà a integrare le «attuali operazioni di trading all’ingrosso di gas ed elettricità». Inoltre i tedeschi riceveranno in Spagna ulteriore capacità di generazione da Endesa che li porterà entro il 2010 a essere «il quarto operatore sul mercato nazionale».

In Francia il gruppo di Dusseldorf «diverrà il terzo operatore» con l’acquisizione di Endesa France/Snet, che ha capacità installata per 2.500 megawatt. Un bel bottino per il gruppo tedesco. Che annuncia di voler ancora «rafforzare la sua posizione» in Italia, Francia e Spagna. Se di ritirata si tratta, dunque, bisogna ammettere che ai tedeschi va qualcosa di più che il semplice onore delle armi. L’amministratore delegato di E.On, Wulf Bernotat, spiegando che «il coinvolgimento di Enel ed Acciona in Endesa ha reso impossibile l’obiettivo originale di rilevare una quota di maggioranza» nel gruppo spagnolo, ha sottolineato come l’acquisto di una quota di minoranza avrebbe creato uno «stallo» fra gli azionisti e dato il via a «cause legali dall’esito imprevedibile».

Secondo Bernotat, l’accordo «porterà rapidamente chiarezza per tutti i soggetti coinvolti». Qualche dubbio resta, però, sui reali vantaggi per l’Enel. In base agli accordi stretti con Acciona, infatti, al gruppo italiano andrà il 49,99% della nuova società che controllerà Endesa. La maggioranza, quindi, resterà in mano ai soci spagnoli. Enel, quindi, oltre a lasciare sul campo un bel po’ di asset per sbaragliare i concorrenti tedeschi, dovrà fare fronte a un notevole impegno finanziario e poi restare sempre un passo indietro al gruppo di controllo. Come dire: lo sbarco in Spagna costa caro. Chissà se americani, messicani e russi pagheranno lo stesso biglietto per entrare in Italia nelle partite su Telecom e Alitalia.

Fonte:
Il Tempo
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