Economia del paradosso: crisi e utili record

09/01/2009

Economia del paradosso: crisi e utili record

Sono ancora tempi difficili per le manifatture, Made in Italy in testa

Rapporto di Mediobanca: 28 miliardi di euro di profitti, il valore più alto del decennio. Bene il settore energia e i servizi pubblici

MILANO – Grandi, anzi, enormi profitti. Tutti per le grandi imprese. In Cina? No, nell’Italia in crisi, che annaspa e fatica sui mercati. Che viene declassata. Eppure i dati dell’indagine di Mediobanca, confermano il paradosso italiano già messo in evidenza dall’inchiesta del Corriere della Sera: nel Paese a crescita zero i grandi gruppi fanno il pieno. Un risultato economico che in alcuni casi ha valori superiori a quelli di analoghe aziende di altri Paesi in miglior salute economica. E che, soprattutto, non arrivano a incidere sullo stato dell’economia italiana, non fanno da volano e motore per il rilancio.

L’analisi dell’ufficio studi Mediobanca, che ha presentato il suo rapporto annuale, fa capire che da un lato si evidenziano tempi ancora difficili per le imprese manifatturiere, in particolare il comparto del made in Italy (alimentari, beni per persona e casa) più esposto all’andamento congiunturale. Dall’altro,invece, il 2004 è stato un anno record per grandi e medie imprese, che hanno visto toccare livelli mai raggiunti per quanto riguarda i profitti e la crescita di ricavi e fatturato.

Questi i punti salienti dall’analisi di Mediobanca:

BOOM DI UTILI – Il 2004 è stato l’anno del record di utili. Le 2007 società considerate dall’ufficio studi di Mediobanca hanno incassato 28 miliardi di euro di profitti, il valore più elevato del decennio. A sorridere soprattutto le società attive nel comparto energetico – per quanto riguarda l’industria – e dei servizi pubblici, nel terziario. Ha ceduto posizioni, invece, la manifattura.

FATTURATO – Il fatturato è cresciuto del 7,6%, un ritmo che solo nel 2000 era stato superiore, a cui hanno concorso sia la le vendite interne (+7,3%) che l’export (+8,5%). Il balzo maggiore lo hanno però realizzato, nell’ambito del comparto industriale, le imprese energetiche (+16,3%) seguite da quelle delle costruzioni (+13,6%, ma in calo rispetto al +22,8% del 2003), il settore che ha corso di più nell’ultimo triennio con un fatturato cresciuto del 46,5%. Nell’ambito del terziario, il risultato più brillante l’hanno realizzato i servizi pubblici, cresciuti del 6,6%, soprattutto per l’aumento delle tlc, dove ha pesato soprattutto la telefonia mobile. Più contenuto è stato l’aumento del settore manifatturiero (+5,5%) che ha però segnala un cambio di marcia rispetto allo stallo del 2002 e del 2003 (rispettivamente segnati da una variazione del fatturato del -0,5% e del +0,1%).

TASSE – Più utili ma anche più tasse, specialmente per chi è quotato in Borsa e per le medie imprese, maggiormente penalizzate dall’Irap. Il boom di profitti delle medie e grandi imprese italiane nel 2004 ha determinato maggiori stanziamenti di imposte per circa 7 miliardi di euro da parte delle 2007 aziende analizzate dall’indagine. Il tax rate delle 2007 società considerate è salito dal 30,3% al 34,1% (calcolato in percentuale sul risultato prima delle imposte), comunque in linea con la media europea che si aggira intorno al 35%.

Fonte:
Corriere della Sera
11/8/2005
10 agosto 2005